Il tesoro della letteratura - volume 2

Il primo Ottocento L AUTORE nel tempo Il secondo dopoguerra: il Leopardi progressista Nel secondo dopoguerra, la critica marxista rivaluta la stagione impegnata di Leopardi ed esalta i componimenti dell ultimo periodo, in particolare La ginestra, dei quali viene sottolineata la visione materialistica: alcuni studiosi hanno scorto nell ideologia leopardiana tracce di progressismo ideologico. Trattando della polemica antispiritualista di Leopardi, il critico e filosofo Cesare Luporini evidenzia la sua partecipazione alle battaglie ideologiche del proprio tempo: il «sistema filosofico leopardiano è il frutto emblematico di quella «delusione storica che caratterizzò la generazione sopravvenuta dopo la Rivoluzione francese per un verso e la Restaurazione per un altro. Di una fondamentale «tensione tra progressismo e pessimismo parla il filologo Sebastiano Timpanaro, il quale sottolinea il carattere impegnato della produzione leopardiana, che non si chiude nella contemplazione di una condizione umana eterna e immutabile, ma al contrario propone di contribuire attivamente a una conoscenza autentica della realtà, premessa indispensabile per rendere lo stato terreno meno ingannevole e infelice. Tuttavia in Leopardi scrive lo studioso «le esigenze progressiste non sopraffanno mai il pessimismo; anzi, nell ultima fase progressismo e pessimismo si esaltano e si potenziano entrambi, e l originale tentativo di conciliazione tra i due termini, che egli compie, non significa in nessun modo vanificazione o attenuazione di uno dei due . Superando la vecchia limitazione del significato dell esperienza poetica leopardiana alla stagione elegiaca e musicale della poesia del paesaggio tipica degli idilli, Walter Binni si è concentrato sulla produzione dell ultimo Leopardi, considerandola quale momento conclusivo di una tensione polemica ed eroica già presente in quella dei primi anni. In tal modo momento idillico e momento eroico diventano i due aspetti di un itinerario poetico che non conosce vere soluzioni di continuità, ma che invece, pur articolato in diverse fasi, presenta una sostanziale unità: perché scrive il critico «solo nel complesso sviluppo della sua esperienza e della sua personalità quale si consegnò negli ultimi canti, si può cogliere interamente, entro e anche al di là del puro valore poetico, tutta la grandezza del Leopardi, la sua decisiva presenza nella nostra tradizione moderna . Le interpretazioni successive Negli ultimi decenni, la personalità del poeta di Recanati è stata studiata nella sua problematica complessità, sul piano filosofico, ma anche su quello linguistico (Gianfranco Contini, Stefano Agosti, Luigi Blasucci, Franco D Intino) e infine su quello psicanalitico (Elio Gioanola, Giovanni Giuseppe Amoretti, Neuro Bonifazi). Importante è il saggio Il pensiero poetante (1980) di Antonio Prete sullo Zibaldone, di cui sono analizzate le forme della scrittura (insieme teorica e narrativa, frammentaria e progettuale) e la complessa stratificazione dei riferimenti culturali (il sapere degli antichi e dei moderni, ben oltre la linea della riflessione illuminista). Del labirintico lavoro leopardiano vengono ripercorsi alcuni temi che accompagnano l intero arco della scrittura: il desiderio, la ricordanza, l infinito come elementi della lunga meditazione sul piacere; il rapporto tra filosofia e poesia; la critica della civiltà e delle sue forme di astrazione e di violenza; la formazione del gusto e dello stile; la lontananza dalla natura e l evocazione, da un punto di non-ritorno, delle favole antiche, della fanciullezza, degli animali e la custodia delle loro immagini nel deserto della vita. Originale si rivela anche l interpretazione offerta in Il nulla e la poesia (1990) dal filosofo Emanuele Severino, secondo il quale Leopardi va annoverato tra i più importanti pensatori moderni, e considerato antesignano della filosofia del pensatore tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900) nel demolire quei valori ritenuti, nella civiltà occidentale, eterni e assoluti: Leopardi, visto come pensatore del nulla dell inconsistenza della realtà imprigionata nell eterna gabbia del nascere e del morire , apre la strada all intera filosofia del nostro tempo; per lui la poesia rappresenta l ultima illusione di salvezza offerta agli uomini, oltre il fallace ottimismo alimentato dal paradiso della scienza e della tecnica moderne. 994

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento