4 - La scelta del volgare e la forma del dialogo

Galileo Galilei Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Riassumi il contenuto della lettera a Cristina di Lorena in circa 5 righe. 2 Spiega il passo contenuto tra le righe 54-56. ANALIZZARE 3 Lo stile di Galileo è concreto, chiaro, raffinato. Il suo modello è Ariosto, sia per l eleganza del linguaggio sia per l equilibrio che mostra nel rapportarsi con il potere. 4 Spiega il motivo per cui non ogni detto della Scrittura è legato a obblighi così severi com ogni effetto di natura (rr. 39-40). DIBATTITO IN CLASSE Rintraccia i termini e le espressioni a tuo giudizio più significativi che riguardano l area semantica del ragionamento e dell argomentazione. in sintesi INTERPRETARE 5 Trovi che l argomentazione di Galileo sia valida ancora oggi? perché? Discutine con i tuoi compagni. 4 La scelta del volgare e la forma del dialogo Uno stile ordinato nel secolo del disordine Lo stile di Galileo non segue le consuetudini espressive proprie del suo tempo: mentre la letteratura barocca ama la bizzarria, l esagerazione e l astrusità formale, la prosa dello scienziato pisano è un modello di ordine, di elegante chiarezza e di cristallina perfezione. La ricerca della concretezza non va confusa però con la banalità formale: l entusiasmo dello scopritore e la combattività del pensatore in lotta con le convenzioni del suo tempo si accompagnano spesso a un aggettivazione ricca ed efficace, a un eloquenza polemica e a un ironia alimentata da metafore e immagini curiose ( p. 109). L ideale ariostesco D altra parte, non dobbiamo dimenticare che, oltre che scienziato, Galileo è anche un letterato: un letterato raffinatissimo, profondo conoscitore della poesia e della prosa cinquecentesca, protagonista in prima persona delle discussioni linguistiche e retoriche che animano la scena culturale coeva. Il suo ideale di comunicazione si rifà al modello di Ariosto, capace di adattarsi con grande varietà ed eleganza allo spirito della civiltà rinascimentale, anche sul difficile piano dei rapporti con il potere; viceversa la scrittura di Tasso gli appare incerta, oscura e artificiosa, emblema di un gusto prebarocco alla vacua ricerca del meraviglioso. La scelta del volgare dimostra la volontà di Galileo di far conoscere le sue idee al maggior numero di persone possibile, dunque non solo agli scienziati, ai filosofi, agli aristocratici, ma anche ai ceti borghesi produttivi che hanno a che fare con le tecniche. Dal latino al volgare La letteratura rappresenta infatti per Galileo lo specchio di una precisa mentalità e di un determinato orientamento ideologico. La decisione di scrivere in volgare, soprattutto, non rimanda a una semplice scelta estetica, ma piuttosto a un aspetto decisivo della sua politica culturale . Mentre, nella sua epoca, i testi scientifici continuano a essere redatti in latino, egli decide di adottare prevalentemente il volgare perché ritiene che la scienza debba essere alla portata di tutti, secondo una prospettiva fortemente anticlassista. Fare uscire la scienza dalla ristretta cerchia degli specialisti significa assicurare a essa un legame più stretto con il mondo della tecnica e dei mestieri, composto da persone spesso poco colte, ma esperte nella soluzione dei problemi pratici. La ricerca di un ampio pubblico Il messaggio delle grandi scoperte deve, insomma, essere divulgato in forme democratiche e giungere con chiarezza agli aristocratici illuminati, ma anche ai borghesi e agli esponenti delle categorie produttive, destinati a uscire dai cantieri e dalle botteghe per acquistare onori, ricchezze e privilegi sulla scena delle società moderne. Non deve sorprendere, dunque, che anche gli avversari di Galileo colgano l efficacia di tale operazione culturale: i giudici che lo accusano dinanzi al tribunale dell Inquisizione sottolineano che lo scienziato «non solo arma l opinione copernicana di argomenti nuovi [ ], ma lo fa in italiano, lingua [ ] la più indicata per trascinare dalla sua il volgo ignorante fra cui l errore fa più facilmente presa . 99

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento