Il tesoro della letteratura - volume 2

Il primo Ottocento 180 185 190 195 200 205 210 215 e non la terra sol, ma tutte in uno, del numero infinite e della mole, con l aureo sole insiem, le nostre stelle o sono ignote, o così paion come essi alla terra, un punto di luce nebulosa; al pensier mio che sembri allora, o prole dell uomo? E rimembrando il tuo stato quaggiù, di cui fa segno il suol ch io premo; e poi dall altra parte, che te signora e fine credi tu data al Tutto, e quante volte favoleggiar ti piacque, in questo oscuro granel di sabbia, il qual di terra ha nome, per tua cagion, dell universe cose scender gli autori, e conversar sovente co tuoi piacevolmente, e che i derisi sogni rinnovellando, ai saggi insulta fin la presente età, che in conoscenza ed in civil costume sembra tutte avanzar; qual moto allora, mortal prole infelice, o qual pensiero verso te finalmente il cor m assale? Non so se il riso o la pietà prevale. Come d arbor cadendo un picciol pomo, cui là nel tardo autunno maturità senz altra forza atterra, d un popol di formiche i dolci alberghi, cavati in molle gleba con gran lavoro, e l opre e le ricchezze che adunate a prova con lungo affaticar l assidua gente avea provvidamente al tempo estivo, schiaccia, diserta e copre in un punto; così d alto piombando, dall utero tonante scagliata al ciel profondo, di ceneri e di pomici e di sassi notte e ruina, infusa di bollenti ruscelli 182 essi: si riferisce alle galassie. 189 Tutto: abbiamo parafrasato universo , ma la maiuscola e il contesto suggeriscono una sfumatura più blasfema. 190 favoleggiar ti piacque: l idea, presente nel cristianesimo, che la divinità sia sce- 984 e la terra, ma tutte insieme (in uno) le nostre stelle, infinite per numero e per grandezza, insieme con il sole splendente (aureo), o sono sconosciute o appaiono come esse appaiono alla terra, cioè un punto di luce fioca; allora che cosa sembri al mio pensiero, o stirpe umana? La polemica antireligiosa 185-201 E ricordando il tuo stato sulla Terra (quaggiù), di cui dà testimonianza (fa segno) il suolo che io ora calpesto (premo); e poi, d altra parte, (ricordando) che reputi di essere stata data come padrona e scopo all universo e (ricordando) quante volte ti è piaciuto immaginare (favoleggiar) che i creatori dell universo (dell universe cose gli autori) siano scesi su questo oscuro granello di sabbia, che ha il nome di Terra, e abbiano spesso conversato con familiarità (piacevolmente) con i tuoi simili, e (ricordando) che rinnovando illusioni (sogni) già derise, perfino il nostro secolo (la presente età), che pure sembra essere superiore a tutti quelli precedenti in sapere e in civiltà, offende i saggi (ai saggi insulta); quale sentimento, o infelice stirpe umana, o quale pensiero nei tuoi confronti mi prende il cuore? Non so se prevalga il riso o la pietà. La caduta di un frutto da un albero provoca la distruzione di un formicaio, come l eruzione del Vesuvio ha provocato la distruzione delle città vicine 202-230 Come cadendo da un albero un piccolo frutto (pomo), che la maturazione, senza alcuna altra forza, in autunno inoltrato fa precipitare a terra (atterra) in un certo luogo (là), schiaccia, annienta (diserta) e seppellisce (copre) in un attimo (in un punto) i cari nidi (dolci alberghi) di una colonia (popol) di formiche, scavati nell umida terra (molle gleba) con molta fatica (gran lavoro), e le provviste (ricchezze) che i tenaci insetti (l assidua gente) avevano con previdenza (provvidamente) e fatica ( lungo affaticar) accumulato a gara (adunate a prova) durante l estate; allo stesso modo piombando dall alto, dopo essere stato scagliato verso il cielo profondo dalle viscere rombanti del vulcano (utero tonante), un rovinoso turbine oscuro (notte e ruina) di ceneri, di pomici e di sassi, mescolato (infusa) con bollenti ruscelli di lava, sa sulla terra per amore degli uomini (per tua cagion, v. 192) è per Leopardi indice della presunzione umana. 194-195 derisi sogni: le credenze religiose irrise dal razionalismo illuminista. 195 ai saggi insulta: con il riproporre er- rori già smascherati in precedenza. 201 Non so prevale: non so se devo più schernirti o compatirti. 203 là: ha valore indeterminato. 216 notte e ruina: la dittologia ha il significato di un endiadi.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento