Il tesoro della letteratura - volume 2

Giacomo Leopardi 40 45 La poeticità della rimembranza (14 dicembre 1828) Un oggetto qualunque, per esempio un luogo, un sito, una campagna, per bella che sia, se non desta alcuna rimembranza, non è poetica punto12 a vederla. La medesima, ed anche un sito, un oggetto qualunque, affatto impoetico in sé, sarà poetichissimo a rimembrarlo. La rimembranza è essenziale e principale nel sentimento poetico, non per altro, se non perché il presente, qual ch egli sia, non può esser poetico; e il poetico, in uno o in altro modo, si trova sempre consistere nel lontano, nell indefinito, nel vago. 1 percota: qui si intende illumini . 2 andito: stretto passaggio. 3 parimente: allo stesso modo. 4 menome: minime. 5 degrada: si attenua. 6 cagioni: ragioni, motivi. 7 copia: abbondanza. 8 che tengono del fanciullesco: che han- no qualcosa di infantile. 9 Nel che tengono poeti: e in questo i migliori sono i poeti classici. 10 Siccome: come. 11 cagion: qui si intende origine , ragio- ne scatenante . Poco sotto, cagioni significa lo determini , lo provochi . 12 punto: avverbio come rafforzativo della negazione, con il significato di affatto . Dentro il TESTO L indefinito I contenuti tematici Nel primo passo Leopardi spiega come si producano le idee indefinite (r. 2) capaci di dare piacere. Egli inizia con l osservare come la luce del sole e quella della luna piacciano di più quando sono contrastate e incerte, quando se ne vede l effetto ma non la fonte, che resta nascosta; elenca luoghi dove la luce si mescola con l ombra, in bilico tra il dentro e il fuori (logge, portici, valli ecc.); collega il modo di diffondersi della luce agli esiti materiali che ne derivano, cioè alle percezioni che creano e che la poesia può riprodurre. Come vedremo, nei Canti Leopardi offre numerose applicazioni pratiche di tale teoria nei suoi componimenti, tutte le volte in cui il suo sguardo spazia sul cielo notturno o contempla l orizzonte che sfuma in lontananza. Leopardi si sofferma qui principalmente sugli effetti prodotti dalla vista, ma in altri passi dello Zibaldone parla anche di quelli determinati dall udito: i suoni che si espandono o che si allontanano suggeriscono anch essi una sensazione di indefinito o di infinito. e l infinito Oltre all indefinito, infatti, anche l infinito desta piacere: altrove nello Zibaldone il poeta stesso cita la sua poesia L infinito a titolo di esempio ( T12, p. 951). I due termini indefinito e infinito esprimono concetti contigui ma distinti: indefinito è ciò che non si vede distintamente, anche se vicino o di dimensioni limitate (come accade quando i contorni di un oggetto o di un paesaggio sono poco netti oppure svaniscono nel buio o nel ricordo); infinito è invece ciò che è creato dall immaginazione e dal desiderio in quanto puro prodotto della mente: esso esprime uno slancio o una tensione illimitata verso un orizzonte ideale collocato in una estrema lontananza (spaziale o anche temporale) e che perciò si può solo sognare poiché sovrasta i limiti fisici della natura umana, caratterizzata da una insuperabile finitezza. Ricordo e sentimento poetico Nella ricerca di tutto ciò che esprime appieno la bellezza dell arte, Leopardi si sofferma nel secondo e nel terzo passo su come agiscono le rimembranze e riconosce come molto poetiche quelle parole, frasi, poesie, pitture, imitazioni o realtà (rr. 30-31) che riportano ai ricordi della fanciullezza, quell età che ci rende simili agli antichi, poiché i fanciulli, come i poeti di un tempo (non a caso è citato Omero), aderiscono pienamente ai sentimenti, non avendo ancora vissuto l esperienza della disillusione, non avendo cioè ancora conosciuto l «arido vero . Se «tutto il vero è brutto , come è detto in altro passo dello Zibaldone [1521-1522], 899

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento