I grandi temi

Il primo Ottocento in sintesi I grandi temi 1 Tra Classicismo e Romanticismo: una poetica originale Collocato al confine tra due epoche, tra la fine del secolo dei lumi e il dilagare delle idee romantiche, Leopardi matura sin da giovane un orientamento poetico di grande originalità, in opposizione alle opinioni dominanti ma in un continuo confronto dialettico con esse. Con l ardore di un appassionato militante, egli supera gli angusti confini del proprio ambiente per intervenire nell accesa disputa tra Classicisti e Romantici e confrontarsi con i fautori dell una e dell altra posizione. La poetica di Leopardi si sviluppa nel confronto, spesso polemico, con le teorie romantiche. Al Romanticismo Leopardi imputa la perdita dell armonia classica nel rapporto della poesia con la natura e i sensi, la supremazia attribuita al vero a scapito della libera immaginazione e l artificiosità dell ispirazione. La critica al Romanticismo La sua riflessione è contenuta nel Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, uno scritto inviato nel 1818 all editore Stella in risposta alle Osservazioni sulla poesia moderna di uno dei massimi sostenitori italiani delle teorie romantiche, Ludovico di Breme. L intervento di Leopardi non viene pubblicato, e quindi non può incidere sullo svolgimento del dibattito, ma costituisce in ogni caso un documento di grande spessore della sua elaborazione teorica, contenendo i presupposti della sua poetica e preparandone lo svolgimento. L autore infatti esprime una posizione fortemente critica nei confronti del Romanticismo, accusato di voler spegnere ogni fantasia e cancellare la naturalezza degli stati d animo dell io, che invece si coglie nella poesia degli antichi. Mentre gli scrittori classici sapevano nutrirsi dell immaginazione, suscitando illusioni e diletto grazie al rapporto armonioso che intercorreva tra essi e la natura, quelli moderni sono incapaci di conseguire questa finalità perché l avanzare del progresso ha inaridito gli istinti e le facoltà creative. Il conflitto tra poesia e ragione Secondo Leopardi, la poesia deve mantenere un rapporto essenziale con il mondo dei sensi, riattingere al fervore fantastico della condizione infantile e non cedere al dominio dell intelletto e della logica, come a suo giudizio vorrebbero i Romantici. Essa non può rinunciare al benefico «delirio dell immaginazione : mentre ciò accadeva nella condizione primitiva, oggi è però assai difficile conservare un legame autentico con la natura, che viene esplorata in modo artificioso e fittizio. Da tale premessa deriva la critica degli eccessi, delle stravaganze e della ricerca dell esotico e del patetico, di contro alla semplicità e alla spontaneità delle descrizioni naturali presenti nelle opere antiche. Attraverso l immaginazione la poesia può comunicare impressioni e sensazioni, stimolate dal vago e dall indefinito che i versi sanno suscitare quando non sono troppo circoscritti. Anche il passato viene rievocato, da un accorata rimembranza, in modo sfumato e indistinto. La poetica del vago e dell indefinito D altra parte rinunciare all immaginazione comporta per l uomo l impossibilità di produrre effetti capaci di superare e compensare una realtà di dolore e infelicità. Come Leopardi mette in evidenza in molte pagine dello Zibaldone, l aspirazione al piacere può essere concretizzata proprio dalle sensazioni e dalle impressioni stimolate dalla fantasia mediante le suggestioni magiche e indeterminate che solo la poesia può comunicare. Le immagini in grado di evocare e produrre tali processi psicologici saranno caratterizzate pertanto da vaghezza e infinitezza, suggeriranno un impressione di lontananza remota nel tempo e nello spazio, evocheranno sensazioni (grazie alle «parole ) ma non descriveranno in modo definito e circoscritto (come invece fanno i «termini ), riproporranno alla mente le parole, i luoghi e le cose del passato per mezzo della «rimembranza , cioè del ricordo, anch esso sfumato, del passato. L immaginazione contro il vero Ben diversa, invece, appare a Leopardi la poetica romantica, ingabbiata dal canone del vero, che obbliga il letterato ad attenersi al resoconto dell esperienza reale. Allo stesso tempo, mentre polemizza contro la ricerca dell attualità e dell oggettività, che si traduce, soprattutto in Italia, nei generi narrativi, il poeta censura anche la tendenza, frequente nella letteratura europea, a voler stupire e impres- 894

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento