Il tesoro della letteratura - volume 2

Alessandro Manzoni I promessi sposi 35 40 45 50 to , diceva, «a non mettermi ne tumulti: ho imparato a non predicare in piazza: ho imparato a guardare con chi parlo: ho imparato a non alzar troppo il gomito:13 ho imparato a non tenere in mano il martello delle porte,14 quando c è lì d intorno gente che ha la testa calda: ho imparato a non attaccarmi un campanello al piede,15 prima d aver pensato quel che possa nascere . E cent altre cose. Lucia però, non che trovasse la dottrina16 falsa in sé, ma non n era soddisfatta; le pareva, così in confuso,17 che ci mancasse qualcosa. A forza di sentir ripetere la stessa canzone, e di pensarci sopra ogni volta, «e io , disse un giorno al suo moralista,18 «cosa volete che abbia imparato? Io non sono andata a cercare i guai: son loro che sono venuti a cercar me. Quando non voleste dire , aggiunse, soavemente sorridendo, «che il mio sproposito sia stato quello di volervi bene, e di promettermi a voi . Renzo, alla prima, rimase impicciato.19 Dopo un lungo dibattere e cercare insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione;20 ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore. Questa conclusione, benché trovata da povera gente, c è parsa così giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo21 di tutta la storia. La quale, se non v è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l ha scritta, e anche un pochino a chi l ha raccomodata.22 Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s è fatto apposta. 13 ho imparato gomito: allude alle varie disavventure capitate durante la sua prima permanenza a Milano. 14 tenere porte: non tenere in mano il battente della porta, quando intorno c è gente poco ragionevole. Si riferisce all episodio in cui, dopo aver picchiato alla porta di don Ferrante, era stato additato come untore. 15 non al piede: non attirare l attenzio- ne. Durante la visita al lazzaretto, in effetti, Renzo si era finto un monatto con l aiuto di un campanello, che aveva però attirato l attenzione di un commissario. 16 dottrina: le idee di Renzo, poco dopo definito con altrettanta ironia moralista. 17 così in confuso: vagamente. 18 al suo moralista: a Renzo, così defini- to in modo ironico e affettuoso. 19 impicciato: impacciato. 20 ci si è dato cagione: li si è causati. 21 il sugo: il senso, la sostanza morale. 22 a chi l ha scritta raccomodata: cioè al fittizio autore anonimo del Seicento e all autore reale che l ha sistemata. Dentro il TESTO Un lieto fine senza idillio I contenuti tematici Alla fine dei Promessi sposi il malvagio muore, mentre i due protagonisti riescono a sposarsi e di lì in poi conducono un esistenza serena e operosa. Manzoni appronta un lieto fine, che tuttavia come ha scritto il critico Ezio Raimondi non scivola nell idillio. Un simile esito infatti sarebbe stato in contrasto con la concezione cristiana dell esistenza, per la quale non è possibile sperimentare il paradiso in Terra, ma anche con gli eventi vissuti da Renzo e Lucia, che hanno scoperto a loro spese come non vi sia luogo o comportamento in grado di mettere per sempre al sicuro dal male. La conclusione del romanzo non riporta i personaggi alla casella di partenza, secondo uno schema circolare. Renzo e Lucia decidono di abbandonare il paese dove tanto hanno patito, ma la prima meta si rivela inferiore alle aspettative. Solo con il secondo trasferimento trovano un equilibrio soddisfacente, per quanto non privo di qualche fastidiuccio (r. 1). Di più non si può chiedere, perché è nella natura dell uomo l incontentabilità, come osserva l anonimo, che si avventura in un paragone con il malato che trova il letto scomodo. Il narratore, di solito ironico nei suoi confronti, stavolta concorda esplicitamente con la morale secondo cui si dovrebbe pensare più a far bene, che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio (rr. 9-10). 859

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento