Il tesoro della letteratura - volume 2

1923 Proprio nel XVIII secolo la mistificazione è spesso necessaria: vi ricorrono polemisti che per difendersi da censure e inquisizioni politiche mettono in campo il loro ingegnoso inventario di anagrammi, nomi d arte e semplici iniziali. Né gli scrittori romantici sono da meno, a partire dal loro padre spirituale : la pubblicazione delle epistole di un suicida idealista è infatti lo stratagemma adottato da Ugo Foscolo nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis (1796-1817), pur sempre un modo di parlare di sé stessi fingendo di essere altri. Stratagemmi di ieri e di oggi 1923 oggi Del resto, le strategie per dissimulare l inautenticità e l arbitrio delle storie narrate sono sterminate. Quando il lettore disincantato ha incominciato a credere meno all invenzione del manoscritto ritrovato, l autore ha iniziato a occultarsi in altro modo: dagli pseudonimi ai diari, alle confessioni e alle carte false, tutte pratiche affini necessarie al travestimento o allo sdoppiamento dell autore (ne è esempio il romanzo La coscienza di Zeno di Italo Svevo, alias Ettore Schmitz). Programmatico è il titolo che Grazia Deledda dà a un suo racconto del 1923: Dichiarazioni (edito nella raccolta Il flauto nel bosco). La scrittrice sarda finge di raccogliere lettere indirizzate ad altri destinatari, che utilizza come vero e proprio materiale compositivo: «Nella cassetta delle lettere oggi ne ho trovato una portata a mano indirizzata a una distinta signorina mai vista né conosciuta in via Porto Maurizio, n. 15. Fatta una sommaria inchiesta e non avendo ritrovato questa signorina in tutta la contrada mi sono presa il diritto di aprire la lettera. Né me ne pento: perché la lettera contiene, sì, il segreto di un affare molto personale e privato; ma tale, nella sua essenza, da essere considerato pubblico e universale. infine una lettera di amore, che ricopio qui fedelmente con la religione e il rispetto che le si devono . E, a dimostrazione che anche le penne femminili non sono immuni dal fascino del testo pseudo-autografo, vale la pena di citare anche l Autoritratto involontario che Gianna Manzini pubblica nel 1973 all interno del volume di racconti Sulla soglia: a dichiarare di aver composto il documento è nientemeno che il pittore El Greco, alla cui firma («Domenico Theotocopuli el Greco ) segue la dicitura «E per copia conforme Gianna Manzini . Il vecchio manoscritto sempre attuale Eppure si sbaglia chi pensa che il vecchio manoscritto impolverato sia un artificio letterario da ricollocare in soffitta: perfino il cinico e smaliziato Novecento se ne è servito in metaromanzi e sofisticate narrazioni ambientate in epoche remote. impossibile non pensare al Nome della rosa di Umberto Eco (1932-2016), che ritrova nei fogli del monaco Adso da Melk le avventure vissute da quest ultimo quando era novizio, tanti anni prima, per scoprire la causa delle morti misteriose succedutesi in un monastero. E anche qui, per trovare il colpevole bisogna tornare a un vecchio manoscritto. 819

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento