I grandi temi

Il primo Ottocento in sintesi I grandi temi 1 La formazione illuministica L entusiasmo giovanile di Manzoni per gli ideali laici e antiassolutistici della Rivoluzione francese è una reazione all educazione tradizionalista e severa dei collegi religiosi a cui è stato indirizzato dal padre. Le idee illuministe, depurate dai furori giacobini degli anni milanesi, sono meglio assimilate ed elaborate da Manzoni negli anni trascorsi con la madre a Parigi. Il nipote giacobino Sebbene nipote di Cesare Beccaria, Manzoni durante l infanzia viene a contatto solo superficialmente con i princìpi cardine dell Illuminismo milanese: la fiducia nel potere della ragione, la lotta contro le superstizioni, il pragmatismo («cose e non parole ) che avevano guidato l avventura della rivista Il Caffè e dell Accademia dei Pugni, la difesa della giustizia e della dignità dell uomo (condensata esemplarmente dal nonno Cesare nel celebre trattato Dei delitti e delle pene), l enfasi sulla funzione educatrice dell arte, che aveva trovato un altissima attuazione nell opera di Giuseppe Parini. Alessandro viene infatti affidato dal conte Manzoni a collegi religiosi tradizionalisti e votati alla più severa disciplina: per contrasto scaturisce nel giovane una veemente volontà di ribellione, espressa nei versi Del trionfo della Libertà, scritti a sedici anni e pervasi dall entusiasmo per gli ideali della Rivoluzione francese e dal disprezzo verso il Vaticano, i privilegi nobiliari e l assolutismo politico. A Parigi Durante gli anni trascorsi a Parigi con la madre (1805-1810), ai furori giacobini si sostituisce una meditata assimilazione delle idee illuministe, grazie al rapporto con il circolo degli id ologues (tra i massimi protagonisti del dibattito intellettuale francese): Antoine Destutt de Tracy, Pierre Cabanis, Augustin Thierry e soprattutto Claude Fauriel, che dell Illuminismo danno un interpretazione liberale, mossi da un ostilità di fondo all autoritarismo napoleonico. Il loro modello di apertura culturale, impegno civile e rigore morale agisce a fondo sullo spirito di Manzoni, che dimostrerà sempre insofferenza dinanzi ai rigidi schemi precostituiti, tanto in ambito politico quanto in ambito letterario. L impegno civile e gli ideali di libertà e giustizia sociale promossi dall Illuminismo restano a fondamento del pensiero di Manzoni anche dopo la sua conversione religiosa. Egli non considera la fede in contrasto con la ragione né i principi del Vangelo con le idee democratiche. Fede e ragione In quest ottica la conversione al cattolicesimo non rappresenta per Manzoni una frattura radicale, ma l evoluzione di opinioni già consolidate: da un lato egli si allontana dai concetti dell Illuminismo in contrasto con le verità di fede, per cui rigetta il materialismo e il ricorso in letteratura alla mitologia classica, ritenuto una forma di «idolatria ; dall altro si mantiene fedele agli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia, vedendo nel Vangelo la loro più alta realizzazione. Esiste dunque una continuità nella riflessione di Manzoni, data dalla fedeltà agli ideali democratici, nella convinzione già nutrita dagli Illuministi lombardi che l intellettuale debba confrontarsi con le più scottanti questioni del proprio tempo e battersi contro i privilegi ingiustificati. La fede, in altre parole, non impedisce l uso critico della ragione, che continua a essere strumento fondamentale per analizzare la realtà e la Storia, così da riconoscervi la presenza della falsità, dell ipocrisia o della superstizione. Lorenzo Bartolini, Carit , 18171835. Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina. 768

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento