Il tesoro della letteratura - volume 2

Il primo Ottocento in sintesi Nel 1805 si stabilisce a Parigi, dove da anni la madre vive con Carlo Imbonati che, morto in quell anno, l ha lasciata erede delle sue sostanze. Due anni dopo muore anche Pietro Manzoni, facendo di Alessandro il suo erede universale. A Parigi madre e figlio rinsaldano il loro legame, condividendo le amicizie in un ambiente intellettuale vivace e stimolante. Nel 1808 Manzoni sposa Enrichetta Blondel, da cui avrà dieci figli. Negli anni seguenti il matrimonio avviene la conversione religiosa di Manzoni, che insieme alla moglie si avvicina alle idee teologiche del giansenismo. Nel 1813 torna a Milano, dove acquista la casa di via Morone che sarà la sua dimora fino alla morte. Rinnega la sua produzione poetica giovanile, di ispirazione giacobina, e si dedica a una poesia religiosa, componendo alcuni Inni sacri. I primi quattro, La Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale, La Passione, sono raccolti in un volumetto che esce nel 1815. 756 nisti dei circoli culturali della Milano napoleonica. Vincenzo Monti, in particolare, rappresenta per il giovane Manzoni una fondamentale guida umana e poetica. Per sottrarlo a tali influssi, ritenuti negativi, nel 1803 il padre lo spedisce a Venezia, dove rimane sino all estate del 1804, portando a termine quattro Sermoni satirici. Parigi e il matrimonio Nel luglio del 1805 Manzoni, ventenne, raggiunge a Parigi la madre, che da tempo vi si è stabilita con l aristocratico Carlo Imbonati. Quest ultimo, morto da poco, le ha lasciato una cospicua eredità. Sebbene non abbia avuto modo di conoscerlo personalmente, alle sue virtù Manzoni consacra il carme In morte di Carlo Imbonati (1806, T1, p. 769). Nel 1807 scompare il padre ufficiale , il conte Pietro, lasciandolo erede universale. Nel vivace ambiente parigino Alessandro e la madre Giulia sono legati da intenso affetto, circondati da un nutrito gruppo di amici, tra i quali Sophie de Grouchy, vedova del filosofo Nicolas de Condorcet, e il letterato Claude Fauriel (17721844), che diviene per il giovane scrittore un autentico fratello maggiore, introducendolo nei salotti intellettuali della capitale francese. Durante un soggiorno a Milano, Manzoni conosce la sedicenne ginevrina Enrichetta Blondel (1791-1833), che nel 1808 sposa con rito civile, seguito dalla benedizione di un pastore calvinista. Alla fine dell anno, a Parigi, nasce Giulietta, prima di dieci figli. Di lì a poco Enrichetta matura un progressivo avvicinamento alla fede cattolica, alla quale viene introdotta dall abate giansenista Eustachio Degola. La conversione e il ritorno a Milano Nel febbraio del 1810 il matrimonio viene ricelebrato secondo il rito cattolico. Anche Manzoni comincia intanto ad accostarsi alla fede. Rilegge le Sacre Scritture, influenzato dalle idee sulla naturale predisposizione dell uomo al peccato, che egli accoglie dalla corrente teologica del giansenismo ( p. 773). un lento processo che secondo la leggenda conosce un accelerazione improvvisa il 2 aprile, durante una crisi nervosa che porta Manzoni a rifugiarsi nella chiesa parigina di San Rocco, dalla quale esce convertito . La svolta si accompagna alla decisione di tornare a Milano, dove nel 1813 lo scrittore acquista la casa di via Morone, da cui non si muoverà sino alla morte, alternandola alla villa suburbana di Brusuglio (nei pressi di Milano), ereditata da Imbonati, dove può dedicarsi alla sua passione per il giardinaggio e per l agricoltura, che lo porta a introdurre nuove specie di piante e a sperimentare tecniche di coltivazione. Sul versante letterario, incoraggiato dal canonico Luigi Tosi, padre spirituale della famiglia, rinnega la produzione giovanile e si rivolge alla poesia di argomento religioso, avviando l impresa degli Inni sacri, che lo porta a scrivere La Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale e La Passione, riuniti nel 1815 in un volumetto, che però non incontra il successo sperato. Nel frattempo, alla caduta di Napoleone (1814), Manzoni caldeggia l autonomia del Regno d Italia e, in un secondo momento, sostiene lo sfortunato tentativo del re di Napoli Gioacchino Murat di raccogliere intorno a sé gli italiani, promettendo loro unità e La casa di Manzoni in via Morone indipendenza (1815). Al ritorno degli austriaci si ac- a Milano, oggi sede del museo centua ancor più il suo carattere appartato. a lui dedicato.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento