Lo scenario italiano

Il primo Ottocento in sintesi In Italia il Realismo si afferma solo a metà Ottocento. I romanzi di questo periodo si ispirano all opera di Manzoni e ne riproducono i meccanismi letterari, utilizzando un epoca lontana come specchio di quella contemporanea. L unica eccezione è Ippolito Nievo che, con le sue Confessioni d un italiano, offre un quadro storico delle vicende italiane dal 1797 al 1858. Il Risorgimento occupa le pagine di gran parte della narrativa italiana di questo periodo. Molte sono le testimonianze dirette dei patrioti: Silvio Pellico con Le mie prigioni (1832) racconta la sua carcerazione, così come Luigi Settembrini; Giuseppe Cesare Abba, invece, ricorda la spedizione dei Mille. Niccolò Tommaseo è l autore di Fede e bellezza, romanzo in cui vengono analizzate le dinamiche psicologiche dell interiorità del protagonista, diviso tra i suoi istinti e la morale cattolica. 688 Lo scenario italiano Il romanzo storico In Italia, a parte l eccezione di Manzoni, l attitudine realista stenta ad affermarsi fino alla metà del XIX secolo. La fortuna dei Promessi sposi determina la nascita di una serie di romanzi storici che si ispirano in gran parte al modello manzoniano, ma senza accoglierne il rigore nel metodo e le preoccupazioni di coerenza rappresentativa. I fatti sono ambientati in epoche passate (viene privilegiato il Medioevo, ma non mancano periodi più vicini, come il Rinascimento o il Seicento) che fanno da sfondo alle vicende dei protagonisti, quasi sempre personaggi di fantasia. Questa prospettiva permette all autore di mettere a fuoco la mentalità, i costumi, il modo di vivere di una determinata società, spesso usata come specchio per alludere a quella contemporanea, che vive il periodo tormentato delle lotte risorgimentali per l unità nazionale. In tale ambito vanno ricordati almeno Tommaso Grossi (1790-1853) con Marco Visconti (1834), Massimo d Azeglio (1798-1866) con Ettore Fieramosca (1833), Cesare Cantù (1804-1895) con Margherita Pusterla (1838), Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873) con L assedio di Firenze (1836) e Beatrice Cenci (1853). Tuttavia il livello di tali opere non è paragonabile a quello, ben più alto, raggiunto da Ippolito Nievo (1831-1861) con quello che, dopo I promessi sposi, va considerato il più importante romanzo italiano dell Ottocento prima di quelli di Giovanni Verga: Le confessioni d un italiano, che edito per la prima volta nel 1867 con il titolo improprio di Confessioni di un ottuagenario tratta vicende che si svolgono dal 1797 (anno della caduta della Repubblica di Venezia) al 1858. La memorialistica risorgimentale Sempre con riferimento alle vicende del Risorgimento, gran parte della prosa narrativa italiana dell Ottocento prima del raggiungimento dell Unità nazionale, ma anche negli anni successivi è costituita da testimonianze scritte in prima persona dai patrioti protagonisti dei moti insurrezionali e delle azioni belliche volte alla liberazione del paese dal dominio straniero. Si tratta della cosiddetta memorialistica. Fra i numerosi autori che vi si sono dedicati possiamo ricordare almeno i seguenti: il piemontese Silvio Pellico (1789-1854) per Le mie prigioni (1832), commovente resoconto della carcerazione dal 1820 al 1830 nella prigione boema dello Spielberg in seguito alla condanna per cospirazione carbonara (1820); il napoletano Luigi Settembrini (1813-1876) per le Ricordanze della mia vita (pubblicate postume nel 1879), rievocazione del periodo da lui trascorso nel penitenziario borbonico di Santo Stefano, protrattosi dal 1849 al 1859 a causa del suo ostinato rifiuto di chiedere la grazia; il ligure Giuseppe Cesare Abba (1838-1910) per Da Quarto al Volturno. Noterelle di uno dei Mille, una testimonianza sull impresa garibaldina scritta a distanza di tempo dagli eventi ma elaborata sulla base degli appunti presi durante la spedizione in Sicilia e piena di ammirazione per Garibaldi che incarna agli occhi del narratore il mito dell epopea unitaria della nazione. Il romanzo psicologico di Tommaseo Un posto a sé stante occupa Niccolò Tommaseo (1802-1874), autore oltre che di poesie del romanzo Fede e bellezza, scritto in Francia e pubblicato a Venezia nel 1840 (nuova edizione 1852), storia di peccato e redenzione in cui si riflettono esperienze dello stesso scrittore. La condizione interiore del protagonista, scisso tra istinti sensuali e un senso del peccato di matrice cattolica, viene sviluppata narrativamente attraverso una notevole analisi psicologica. Se l aspirazione a una lingua modellata su quella popolare toscana si traduce spesso, come all epoca notò lo storico e politico Carlo Cattaneo, in una perdita di «freschezza e naturalezza di modi ,

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento