Il tesoro della letteratura - volume 2

Ugo Foscolo 30 l oriente ad annunziar che tu sorgi. Godi intanto della tua carriera,21 che sarà forse affannosa, e simile a questa dell uomo; tu l vedi; l uomo non gode de suoi giorni; e se talvolta gli è dato di passeggiare per li fiorenti prati d Aprile, dee22 pur sempre temere l infocato aere dell estate, e il ghiaccio mortale del verno. 21 carriera: percorso. 22 dee: deve. Dentro il TESTO Le illusioni ingannatrici Uomo e natura L alternanza dei tempi verbali I contenuti tematici L esistenza umana è un sogno ingannevole e la natura è indifferente alla nostra sorte. Questo concetto antico, presente nella tradizione occidentale come in quella orientale, viene ripreso da Foscolo che ha ben presenti sia le famose parole di William Shakespeare («Noi siamo della stessa materia di cui sono fatti i sogni, e la nostra piccola vita è circondata di sonno , dice il saggio mago Prospero nella Tempesta), sia l altrettanto famosa opera del drammaturgo spagnolo Pedro Calder n de la Barca, dal titolo La vita è sogno (1635). Le cose a cui teniamo di più, i nostri ideali al pari di tutto ciò che possediamo nella vita, hanno semplicemente e tragicamente la consistenza di ombre. L illusione è menzognera, ci fa credere in un mondo che non esiste ed è solo lo specchio delle nostre aspettative più profonde, che non trovano alcun riscontro nella realtà. All interno di una concezione della vita materialistica e meccanicistica di stampo illuministico, la natura è la grande colpevole, preoccupata solo di governare il mondo all interno di un ciclo di produzione e distruzione: essa ha creato la stirpe umana quasi minimo anello passivo dell incomprensibile suo sistema (rr. 7-8). Jacopo (esprimendo direttamente le idee dell autore) non parla di Dio ma di una forza impersonale, che ha generato esseri mortali come anelli di una catena meccanica, minuscoli e ciecamente asserviti a un fine che non conoscono. Gli individui della specie umana hanno in più un difetto gravissimo, che nella Grecia antica si identificava con il peccato di hybris, un insieme di orgoglio, tracotanza, brama di autoaffermazione e sfida rivolta contro volontà superiori (il destino, gli dèi stessi), con le quali è persino ridicolo mettersi a confronto, tanto gli uomini sono miseri, inermi e soli. Le scelte stilistiche Umana vita? sogno: l inizio della lettera introduce il lettore nel mezzo di una meditazione già iniziata, che si può quindi immaginare come persistente nell animo irrequieto di Jacopo. L andamento del discorso è quello di un monologo drammatico, in cui all intonazione meditativa iniziale, scandita da un periodare ampio e complesso e suggerita anche dall uso del tempo presente, ne subentra nella seconda parte (dalla r. 14 in poi) una più narrativa, contrassegnata dall imperfetto. Nelle righe conclusive (in cui l autore rielabora i versi di una poesia giovanile, Al Sole, composta nel 1797), invece, le immagini si fanno più liriche, con l invocazione al Sole (dalla r. 25 in avanti) che si apre al tono profetico, sottolineato dalla presenza dei verbi al futuro. Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Riassumi il contenuto della lettera in circa 5 righe. ANALIZZARE 2 Nel primo paragrafo Jacopo fa uso di un climax. Individualo e spiegane il significato. 541

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento