D4 - Sulla maniera e utilità delle traduzioni

L epoca e le idee DOCUMENTO 4 Sulla maniera e utilit delle traduzioni Madame de Sta l, Biblioteca italiana , n. 1, gennaio 1816 L autrice La baronessa AnneLouiseGermaine Necker, nota come Madame de Sta l, nasce a Parigi nel 1766. Figlia di Jacques Necker, ministro di Luigi XVI, si forma sulle opere di Rousseau e di Montesquieu. Svolge la sua attivi tà di scrittrice, intellettuale e divulgatrice di idee soprat tutto a Parigi e, in seguito, nel castello di Coppet, sul lago di Ginevra, dove si ritira a causa delle sue posizioni an tinapoleoniche, raccogliendo intorno a sé un gruppo co smopolita di letterati e di pensatori. Grande viaggiatrice le sue mete preferite sono la Germania e l Italia , affian ca all attività narrativa (assai apprezzati furono i romanzi Delphine, del 1802, e Corinna o l Italia, del 1807) la promo zione della poetica romantica, svolta in particolare con il saggio La Germania (1810), in cui sono descritte la men talità, i costumi, la cultura letteraria e filosofica tedesca. Muore a Parigi nel 1817. Antoine Maurin, Madame de Sta l, 1833. Londra, National Portrait Gallery. Il rinnovamento e l originalità creativa sono al centro della concezione estetica e della visione del mondo romantiche. L autrice alterna blandizie e severità: non nega che la bellezza sia una caratteristica dell Italia, ma al tempo stesso sollecita un operazione di rinnovamento culturale che superi l atavico vizio dell imitazione. Il provocatorio intervento di Madame de Sta l delinea un quadro assai critico della cultura italiana del pri mo Ottocento, gravata da una sterile erudizione e da una tradizione classicista ormai asfittica e provincia le. Invitando i letterati ad aprirsi alla cultura stranie ra del tempo, l intellettuale francese produce la scin tilla che dà vita all incendio romantico. Trasportare da una ad altra favella1 le opere eccellenti dell umano ingegno è il maggior benefizio che far si possa alle lettere; perché sono sì poche le opere perfette, e la invenzione in qualunque genere è tanto rara, che se ciascuna delle nazioni moderne volesse appagarsi delle ricchezze sue proprie, sarebbe ognor2 povera: e il commercio3 de pensieri è quello che ha più sicuro profitto. [ ] Dovrebbero a mio avviso gl Italiani tradurre diligentemente assai delle recenti poesie inglesi e tedesche; onde4 mostrare qualche novità a loro cittadini, i quali per lo più stanno contenti all antica mitologia: né pensano che quelle favole sono da un pezzo anticate,5 anzi il resto d Europa le ha già abbandonate e dimentiche. Perciò gl intelletti della bella Italia, se amano di non giacere oziosi, rivolgano spesso l attenzione al di là dall Alpi, non dico per vestire le fogge straniere,6 ma per conoscerle; non per diventare imitatori, ma per uscire di quelle usanze viete,7 le quali durano nella letteratura come nelle compagnie i complimenti, a pregiudizio della naturale schiettezza.8 Che se le lettere si arricchiscono colle traduzioni de poemi, traducendo i drammi si conseguirebbe una molto maggiore utilità; poiché il teatro è come il magistrato della letteratura.9 [ ] 1 favella: lingua. 2 ognor: sempre. 3 commercio: scambio. 4 onde: al fine di. 5 anticate: vecchie, antiquate. 6 non dico straniere: non per riprendere passivamente le forme (fogge) delle letterature straniere. 7 viete: antiche. 8 usanze schiettezza: le vecchie abitudini rimangono nella letteratura così come gli atteggiamenti falsamente cerimonio- si (i complimenti) nascondono la sincerità nella vita in società (nelle compagnie). 9 poiché letteratura: l autrice sostiene che il teatro dia la misura del valore di una letteratura nazionale (cioè ne sia giudice, magistrato). 499

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento