Il tesoro della letteratura - volume 2

Il Settecento Ambrogio Lorenzetti, Allegoria ed effetti del Mal Governo (particolare del volto del Cattivo Governo), 1338-1340. Siena, Palazzo Pubblico, Sala della Pace. in sintesi La concezione del mondo di Alfieri è aristocratica, caratterizzata dal disprezzo sia per la tirannide sia per il popolo e dall ammirazione per pochi eletti. Questa visione lo porta ad assumere atteggiamenti di individualismo esasperato e titanismo. L eroe individualista e antisociale per eccellenza è l artista, che per esprimere sé stesso e affermare la propria verità non può che opporsi a ogni tirannia e vivere in una sdegnosa solitudine. 454 Una visione aristocratica Per sconfiggere la tirannide, infatti, Alfieri non fa affidamento sul popolo, che considera un «turpissimo armento (cioè una mandria spregevole), né sulle pratiche riformatrici elaborate nel secolo dei Lumi. Egli riserva invece la propria ammirazione a pochi individui eccezionali dotati di «forte sentire : personalità che si elevano sul volgo e che, grazie al loro coraggioso antagonismo, scelgono l ipotesi del tirannicidio o del suicidio piuttosto che tollerare di vivere in schiavitù. La posizione ideologica alfieriana è quella di un aristocratico d ancien régime, la cui idea di virtù è modellata su Plutarco e sui classici latini, cioè sul culto degli eroi e delle personalità straodinarie. Il disprezzo della tirannide e del popolo, in Alfieri, sono due facce di una stessa medaglia: l idea del popolo come entità organizzata, portatrice di diritti e di una volontà legittima, è una parte della riflessione politica illuminista che gli rimane sostanzialmente estranea. Il suo individualismo esasperato e la sua titanica ( titanismo , p. 492) opposizione al proprio tempo lo avvicinano semmai alla sensibilità romantica, che si affermerà di lì a qualche decennio (e che vedrà in Alfieri un proprio precursore). Lo scrittore eroe In questa irriducibile lotta per mantenere l integrità morale in un universo degradato e liberticida, lo scrittore stesso è un eroe tragico. Nel trattato Del principe e delle lettere il nemico del tiranno è lo scrittore eroe: l artista libero nell animo, sganciato da qualsiasi vincolo con il potere e dotato di «una sete insaziabile di bel fare e di gloria . Alfieri procede anche a una rigida distinzione degli scrittori, dividendoli tra servi del potere e ribelli al potere: nel primo gruppo si trova per esempio Virgilio (colpevole di essere sceso a patti con la politica ufficiale), nel secondo Dante e naturalmente lo stesso Alfieri. Si afferma in tal modo un immagine di scrittore sempre controcorrente, che rifiuta l ideale illuministico del letterato riformatore e collaboratore del potere, e sceglie invece di diffondere un messaggio ideale e assoluto, che spesso gli provoca l incomprensione dei contemporanei e lo condanna ma nell ottica di Alfieri è un privilegio a un ascetica e sdegnosa solitudine. Si tratta di una concezione ispirata allo stesso individualismo eroico e antisociale che ritroviamo nei personaggi delle sue tragedie.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento