Il tesoro della letteratura - volume 2

Finestra sul CONTEMPORANEO Un ingegnere con il vizio della letteratura Carlo Emilio Gadda nasce a Milano nel 1893. La sua è una famiglia illustre, che annovera tra gli antenati ministri, funzionari e professionisti di prim ordine. Anche il padre è uno stimato imprenditore tessile che però inanella una serie di investimenti sbagliati: in par ticolare, la pretenziosa costruzione di una principesca villa per le vacanze in Brianza svuota il suo patrimonio. Spinto dalla madre, con la quale intrattiene un rapporto tormentato, Gadda si iscrive alla facoltà di Ingegneria dell Università di Milano, ma allo scoppio della Prima guerra mondiale abbandona momentaneamente gli studi e si arruola volontario nel reparto degli alpini. Catturato dai nemici e deportato in Germania, racconta la propria esperienza in un diario, pubblicato postumo con il titolo di Giornale di guerra e prigionia. Rientrato a Milano e ottenuta la laurea, Gadda inizia a lavorare presso società e industrie elettriche e chimiche, per le quali viaggia molto, in Europa ma soprattutto in Sudamerica, dove si trattiene dal 1922 al 1924. Al 1931 risale la decisione che gli cambia la vita: abbandonare la professione di ingegnere che pure gli garantisce una solida posizione economica, per dedicarsi a tempo pie no alla letteratura. Nello stesso anno pubblica il primo romanzo, La Madonna dei filosofi, cui segue, nel 1934, la raccolta di racconti Il castello di Udine. un romanzo che ha l apparente struttura del giallo, vi sto che prende le mosse dall assassinio di una ricca signora nei primi anni del fascismo. Diciamo appa rente perché in realtà il mistero del fattaccio non sarà risolto, così come, secondo l autore, non è risolto ogni atto umano, che è sempre il risultato ingarbugliato di un «sistema di cause e concause o di una miriade di for ze incastonate in un organismo contorto e irrazionale. Pertanto anche i fili della trama investigativa si slabbra no in una miriade di digressioni, depistaggi, pause analitiche, soste descrittive, meditazioni filosofiche che da un lato rendono impossibile la lineare ricerca del colpevole, dall altro offrono la possibilità al narratore di dipingere o meglio mettere in caricatura riti e vizi di una schiera brulicante di personaggi e comparse di una grottesca commedia umana. Sotto la lente defor mante della parola gaddiana finisce infatti la Roma del fascismo imperante: un vero e proprio baraccone di voci sguaiate, popolato da protagonisti o spettatori di una quotidiana e abietta carnevalata, al cui apice troneggia la sagoma del duce, oggetto anch egli dell irridente vis comica dell autore. Un capolavoro autobiografico La stesura del primo capolavoro di Gadda risale però al 1937, un anno dopo la morte della madre: La cognizione del dolore, romanzo nel quale i riflessi autobiografici sono evidenti. Il libro, pubblicato a puntate sulla rivi sta Letteratura dal 1938 al 1941, è ambientato in un immaginario paese sudamericano, dietro al quale si na scondono gli scenari brianzoli familiari allo scrittore. difficile sintetizzarne la trama, che d altro canto è molto labile: metafora, questa, dell impossibilità di interpreta re e circoscrivere la realtà con sistemi scientifici e archi tetture definite. Le vicende ruotano attorno al nevrotico rapporto del protagonista («il figlio , controfigura dell autore) con la «madre vedova, una figura tragica destinata a una morte violenta, di cui non si conoscerà mai il responsabile. Un giallo atipico La fama di Gadda presso il grande pubblico si deve però a un altro libro, pubblicato nell immediato dopoguerra, tra il 1946 e il 1947, anch esso a puntate su rivista e poi in volume, profondamente rimaneggiato, nel 1957. Si tratta di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Locandina di Un maledetto imbroglio (1959), rielaborazione cinematografica di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana diretta da Pietro Germi. 425

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento