Il tesoro della letteratura - volume 2

Giuseppe Parini Il Giorno Una narrazione tragicomica 5 6 Le scelte stilistiche Rispetto alla gran parte dell opera, Parini abbandona qui, temporaneamente, l attitudine all osservazione e alla descrizione minuziosa, per svolgere invece una vera e propria narrazione di tenore tragicomico (la vicenda è comica per la reazione esagerata della da ma, tragica per il destino di sofferenza cui è condannato il servo). Per denunciare l arro ganza che sconfina nella spietatezza delle classi dominanti, Parini non si esercita in un discorso teorico, ma sceglie la strada del racconto, come se volesse far parlare i fatti stessi. Il testo può essere diviso in quattro sequenze: indica nella tabella i versi corrispondenti e dai a ciascuna un titolo. I vv. II vv. III vv. IV vv. Da quale punto di vista vengono narrati i fatti? Ironia come denuncia Anche in questo caso la strategia retorica dominante è l ironia*. In tale chiave vanno lette l umanizzazione e poi addirittura la divinizzazione della cagnetta: essa è de le Grazie alunna (vv. 519 e 541); ai suoi guaiti risponde la ninfa Eco, emotivamente partecipe del suo dramma (a lei l impietosita Eco rispose, v. 529); come una divinità, infine, è placata soltanto da sacrifici umani (idol placato / da le vittime umane, vv. 555556). Non a caso, il servo che ha osato mancarle di rispetto viene definito empio (v. 542) e il suo piede sacrilego (v. 523). Ironica è anche la ripresa di moduli propri dell epica classica in riferimento a una materia non certo eroica, ma anzi decisamente prosaica se non addirittura comica: il mo dulo deprecativo del v. 503 (Pera colui che), peraltro tipico della poesia pariniana (si tro va per esempio al v. 25 della Salubrità dell aria, T2, p. 385); l esclamazione ai vv. 517 518, con la ripetizione dello stesso termine (Or le sovviene il giorno, / ahi fero giorno!); la formula omerica della ripetizione del numero al v. 524 (tre volte rotolo ; tre volte scosse), simmetricamente richiamata, in relazione non più alla cagnetta ma alla dama che ri sponde al suo grido d aiuto, al v. 538 (chiamo tre volte la sua cuccia); l epiteto formulare de le Grazie alunna, al v. 519 e poi di nuovo al v. 541. Ancora, nella perifrasi* eufemistica che rimanda all ipocrita punto di vista della dama con cui viene indicato il morso dato dalla vergine cuccia al servo (il piede / villan del servo con l eburneo dente / segno di lieve nota, vv. 520522), si possono notare il va lore nobilitante dell aggettivo eburneo, oltre che del singolare per il plurale (dente anzi ché denti ), e l attenuazione di derivazione classica di lieve nota. Sarcastico, infine, è l aggettivo pietose riferito alle dame al v. 549: la loro pietà, infatti, si esercita unicamente verso gli animali, tanto da esaurirsi prima di potersi indirizzare verso gli esseri umani. 7 Quali strategie retoriche usa il poeta per descrivere l accorrere in soccorso della vergine cuccia (vv. 527535)? Quale effetto producono? 8 A quale genere letterario rimandano le numerose ripetizioni e gli epiteti presenti nel testo? 9 SCRIVERE PER ARGOMENTARE Animali ed esseri umani possono essere messi sullo stesso piano? Si possono attribuire loro gli stessi diritti? Sviluppa l argomento in un testo argomentativo di circa 40 righe, facendo se possibile riferimento al dibattito attuale e a fatti realmente accaduti. 411

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento