Il teatro

L epoca e le idee in sintesi Il capolavoro del romanzo europeo è Don Chisciotte della Mancia di Cervantes. In Italia si segnala la narrativa dialettale del bolognese Giulio Cesare Croce e del napoletano Giambattista Basile (che scrive Il Pentamerone, una raccolta di fiabe). La letteratura barocca si dimostra dunque aperta a soluzioni espressive vivaci: la prosa narrativa si spinge al di là del toscano, che il Vocabolario degli Accademici della Crusca (pubblicato nel 1612) indica come lingua letteraria di riferimento. Le due opere storiografiche più importanti del Seicento sono dedicate al Concilio di Trento (1545-1563): l Istoria del concilio tridentino di Paolo Sarpi critica duramente gli esiti conciliari, l Istoria del concilio di Trento del gesuita Pietro Sforza Pallavicino invece li difende. La narrativa Sperimentale e aperta a registri linguistici eccentrici è la prosa narrativa del Seicento, che si misura anche con la struttura del romanzo, genere tentato da molti autori, fantasiosi quanto disordinati inventori di trame avventurose ed esotiche, create a puro fine di intrattenimento. In quest ambito, i risultati sono nel complesso modesti, rimanendo decisamente lontani dalla qualità letteraria del capolavoro della letteratura spagnola del tempo, Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes. Le personalità più rilevanti nella produzione narrativa italiana del Seicento sono autori dialettali: il cantastorie bolognese Giulio Cesare Croce (1550-1609) e l uomo di corte napoletano Giambattista Basile (1566-1632), rispettivamente autori dei racconti popolari contenuti in Le sottilissime astuzie di Bertoldo (1606) e de Lo cunto de li cunti overo Lo trattenemiento de peccerille (Il racconto dei racconti ovvero l intrattenimento dei bambini), altrimenti detto Il Pentamerone (1634-1636), una raccolta di fiabe in dialetto napoletano. La scelta del dialetto, nel secolo in cui iniziative quali la pubblicazione del Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612) mirano a ribadire la supremazia del toscano come lingua letteraria, conferma la vivacità espressiva della letteratura barocca, fortemente condizionata da municipalismi e regionalismi. Specie in ambito teatrale, la soluzione dialettale sembra a molti autori quella più spontanea o espressivamente valida per estendere la fruizione letteraria anche a un pubblico non nobile. La storiografia Principale oggetto della produzione storiografica del secolo è il Concilio di Trento, cui sono dedicate due opere che ne contengono un opposta interpretazione. La prima è il capolavoro della storiografia del Seicento, l Istoria del concilio tridentino, scritta da Paolo Sarpi e stampata a Londra sotto pseudonimo nel 1619, aspra critica agli esiti conciliari che, anziché ricomporre lo scisma protestante, hanno accentuato la centralizzazione del potere della Chiesa intorno alla figura del pontefice. Voce ufficiale della curia romana è invece il gesuita Pietro Sforza Pallavicino, che replica alle accuse di Sarpi con l Istoria del concilio di Trento (1656-1657), due volumi di carattere apologetico (cioè difensivo). Il teatro In Inghilterra si affermano Ben Jonson, Christopher Marlowe e William Shakespeare; in Francia emergono Pierre Corneille e Jean Racine nella tragedia e Molière nella commedia; in Spagna si distinguono Félix Lope de Vega Carpio, Tirso de Molina e Pedro Calder n de la Barca. In Italia non si registra una fioritura simile; l autore più rilevante è il drammaturgo Federigo Della Valle. Nella penisola cresce il successo del melodramma e della commedia dell arte. Un epoca di grandi autori Nella seconda metà del Cinquecento e nel corso del Seicento il teatro europeo conosce una straordinaria fioritura, con l opera di autori di assoluta grandezza: Ben Jonson (1572-1637), Christopher Marlowe (1564-1593) e William Shakespeare in Inghilterra; Pierre Corneille e Jean Racine, nell ambito della tragedia, e Jean-Baptiste Poquelin, noto con lo pseudonimo di Molière, nella commedia, in Francia; Félix Lope de Vega Carpio (1562-1635), Tirso de Molina (pseudonimo di Gabriel Téllez, 1579-1648) e Pedro Calder n de la Barca (1600-1681) in Spagna. In Italia, benché la commistione tra realtà e finzione realizzata attraverso la rappresentazione scenica riesca particolarmente congeniale alla sensibilità secentesca, la qualità della produzione teatrale è assai più modesta di quella europea, con la parziale eccezione dell opera tragica di Federigo Della Valle (1560 ca - 1628), autore, tra l altro, della Reina di Scotia (1628). Si registra in questo periodo anche il crescente successo del melodramma, nato alla fine del Cinquecento, come pure la diffusione della commedia dell arte, anch essa nata nella seconda metà del secolo precedente, grazie a numerose compagnie di attori e capocomici che portano sulla scena canovacci apprezzati da un pubblico sempre più ampio. 39

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento