Il tesoro della letteratura - volume 2

L epoca e le idee in sintesi La lingua popolare continua a essere impiegata non solo nell oralità: alcuni letterati, sebbene siano in grado di usare la lingua nazionale, scelgono infatti di scrivere in dialetto, innalzando la letteratura popolare ai livelli di quella colta. espressiva l aretino Francesco Redi (1626-1698). Anche altre forme di prosa portarono a un notevole rinnovamento espressivo: si pensi allo sviluppo della letteratura di viaggio, in cui convivono le descrizioni geografico-naturalistiche e le notazioni strettamente documentarie, comprese le notizie di ordine etnolinguistico; oppure alla crescita della predicazione religiosa, con il suo ricco apparato retorico di esclamazioni, interrogazioni, invocazioni, enumerazioni, ossimori ecc. La forza dei dialetti Un discorso a parte, infine, merita la lingua popolare, che si dimostra estremamente vitale anche nella scrittura e non solo nell oralità. Soprattutto negli Stati regionali dove la classe dirigente usava il dialetto (specialmente a Napoli, Venezia e Milano), accadeva che anche letterati colti lo usassero: come scrive lo studioso Claudio Marazzini, in tal modo «la letteratura popolare entra nella letteratura colta . L esempio più noto è Lo cunto de li cunti (Il racconto dei racconti) dello scrittore napoletano Giambattista Basile, fine letterato capace di usare anche la lingua nazionale, ma che sceglie il dialetto per raccontare le fiabe attinte alla viva tradizione del folclore locale. Un capolavoro per l infanzia (ma non solo) Lo cunto de li cunti (1634-1636) di Giambattista Basile è una raccolta di cinquanta fiabe di origine popolare, raccontate nel corso di cinque giornate (da cui il titolo postumo di Pentamerone) e inserite all interno di una cornice narrativa, anch essa fiabesca, su modello del Decameron. Le fiabe sviluppano spunti fantastici vivi nella tradizione: è il caso de La gatta cenerentola e di Cagliuso, la storia di un gatto sapiente che aiuta un pover uomo a far fortuna, resa famosa da Il gatto con gli stivali di Johann Ludwig Tieck. In una struttura tradizionalmente letteraria si innesta la materia popolare e fantastica, narrata con perizia stilistica e lessicale, ricca di sovrabbondanti metafore, oltreché di stravaganti similitudini che donano leggerezza e allegria ai racconti. Il regista Matteo Garrone ha girato nel 2015 un adattamento cinematografico dell opera, reinterpretando tre racconti: La cerva, La pulce e La vecchia scorticata. 37

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento