Il tesoro della letteratura - volume 2

Il Settecento 110 115 120 125 ridolfo Le chicchere non si macchiano.50 pandolfo Eh via! Si serra51 un occhio. ridolfo Non si serra niente; in questa bottega non vien altro che gente onorata. pandolfo Sì, sì, siete principiante. ridolfo Che vorreste dire? (gente dalla bottega del giuoco chiama «carte ) pandolfo La servo. (verso la sua bottega) ridolfo Per carità, levate dal tavolino52 quel povero signor Eugenio. pandolfo Per me, che perda anche la camicia, non ci penso. (s incammina verso la sua bottega) ridolfo Amico, il caffè ho da notarlo?53 pandolfo Niente, lo giuocheremo a primiera.54 ridolfo Io non son gonzo, amico. pandolfo Via, che serve? Sapete pure che i miei avventori si servono alla vostra bottega. Mi maraviglio che attendiate55 a queste piccole cose. (s incammina. Tornano a chiamare) La servo. (entra nel giuoco) ridolfo Bel mestiere! Vivere sulle disgrazie, sulla rovina della gioventù! Per me non vi sarà mai pericolo che tenga giuoco. Si principia con i giuochetti, e poi si termina colla bassetta.56 No, no, caffè, caffè; giacché col caffè si guadagna il cinquanta per cento, che cosa vogliamo cercar di più? 50 Le chicchere macchiano: le tazzine non si sporcano, cioè non si disonorano anche se vengono usate da clienti disonesti. 51 Si serra: si chiude. 52 dal tavolino: dal tavolo da gioco. 53 da notarlo: da annotarlo sul suo conto. 54 primiera: gioco di carte in cui vince chi accumula più punti sommando carte di seme diverso. 55 attendiate: facciate caso. 56 bassetta: gioco di carte simile al farao- ne, così chiamato perché si gioca con le carte basse, dall uno al cinque. Dentro il TESTO Un ambiente che vive La figura del piccolo borghese capace e onesto 344 I contenuti tematici La commedia si apre con una vivace visione d insieme, che ricrea il lavorio mattutino delle botteghe mentre si preparano ad accogliere i clienti. Ogni elemento è parte di un ambiente che pulsa di vita, delineato attraverso ciò che si vede realmente sulla scena (rivolgendosi energicamente ai suoi garzoni, è come se Ridolfo invitasse il pubblico a guardarsi in giro e i lettori a immaginare la situazione) e ciò che i personaggi raccontano: il via vai dei lavoranti, dei barcaioli, dei facchini e della gente che frequenta le botteghe, la consegna del caffè alla signora in ristrettezze, la presenza dei giocatori della bisca. Ridolfo si caratterizza subito come punto di riferimento di questo ambiente, in qualità di bottegaio avveduto e attento alla propria attività. Si assicura che i garzoni si diano da fare con i clienti e spiega a Trappola che una bottega deve guadagnarsi la fiducia della clientela, per esempio adeguandosi ai suoi orari (A buon ora vengono quelli che hanno da far viaggio, rr. 7-8). Dal confronto con lo scansafatiche Trappola e lo spregiudicato Pandolfo, emergono il suo orgoglio per il lavoro (egli esige che il caffè sia sempre fresco e buono), l onestà (voglio vivere onestamente, e non voglio far torto alla mia professione, rr. 100-101), la moderazione nella ricerca del profitto (col caffè si guadagna il cinquanta per cento, che cosa vogliamo cercar di più?, rr. 125-126), l avversione per il guadagno facile, ottenuto a danno degli altri (Non terrei giuoco, se credessi di farmi ricco, r. 92).

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento