I testi

Il Settecento in sintesi Ciascun personaggio ha un suo particolare modo di esprimersi: Ridolfo utilizza un linguaggio semplice, che si eleva quando affronta argomenti seri e di valore morale; Trappola mescola toni alti e bassi suscitando il riso; Don Marzio utilizza un tono elevato e solenne, cadendo nella presunzione. Talvolta i personaggi utilizzano toni melodrammatici per cercare un coinvolgimento emotivo del pubblico e andare incontro ai gusti popolari. Lingua, personaggi e comicità Il linguaggio, come di consueto in Goldoni, è uno dei mezzi più efficaci per connotare i caratteri. Molto studiata, per esempio, è la lingua di Ridolfo: di norma piana e limpida, presenta qualche elevazione nei discorsi moralmente più impegnati, giungendo ad apparire insolita per un semplice caffettiere. Il suo modo di esprimersi è talvolta sentenzioso e conciso, ma in alcune battute lo stile si abbassa, per rendere meglio l immediatezza delle reazioni istintive. Dalla lingua di Trappola scaturisce invece un effetto comico: egli mescola espressioni popolari e gergali («A quel cane frutta sempre bene; guadagna nelle carte, guadagna negli scrocchi, guadagna a far di balla coi baratori ) e termini aulici che, usati impropriamente o senza consapevolezza, producono un risultato esilarante, facendo rivivere anche il gusto per l equivoco proprio della commedia dell arte («Eccolo che viene. Lupus est in fabula. [ ] Vuol dire: il lupo pesta la fava ). Il parlato di Don Marzio, che tenta di far pesare la propria presunta superiorità con termini tecnici o vocaboli latini, è invece ripetitivo, e rende la sua ottusità. Il compromesso con il gusto popolare In alcune scene, il realismo perseguito da Goldoni con la sua riforma è sacrificato in favore del coinvolgimento di un pubblico più avvezzo ai modi del teatro popolare, il cui linguaggio mira in genere a ottenere un marcato impatto emotivo. In particolare, Vittoria, Placida, Eugenio e Leandro, nelle scene più drammatiche, utilizzano uno stile pieno di enfasi e di solennità che riproduce i toni del melodramma («Quel giovine, ditemi in grazia, chi vi è lassù in quei camerini? ; «Non posso più. Aiuto, ch io muoro ; «Se volete sangue, spargete il mio ). I testi Temi e motivi dei brani antologizzati T4 T5 T6 Il lavoro e il denaro Atto I, scene I-II l ambiente vivo della piazza il contrasto fra l onestà di Ridolfo e il desiderio di guadagno facile La dignità di una moglie caparbia Atto I, scena XX il matrimonio borghese come questione La tragicomica resa dei conti Atto II, scene XXIII-XXVI la mancanza di valori morali come origine di Pandolfo economica più che come legame affettivo la dignità femminile del disordine sociale Maurice Sand, Brighella, 1860. Venezia, Casa di Goldoni. 340

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento