Il tesoro della letteratura - volume 2

[ ] vanno classificati in base al danno che causano alla società (criterio utilitaristico), perché il fine delle pene è la prevenzione dei delitti. La tortura è una pena disumana e sproporzionata: i cittadini non devono essere trattati come condannati finché non ne sia provata la colpevolezza ( presunzione d innocenza ). La prontezza della pena è fondamentale affinché la maggioranza delle persone associ i due eventi in una relazione di causa-effetto. Beccaria osserva inoltre che le pene non devono essere eccessivamente dure, perché, oltre a rendere impossibile la loro proporzionalità, la ferocia delle pene abitua la società alla violenza e fa aumentare i delitti (davanti alla prospettiva di un castigo spietato, il reo tende a commettere più delitti, per approfittare di maggiori vantaggi fintanto che riesca a sfuggire alla condanna). L autore dichiara illegittima la pena di morte perché nessun cittadino ha il diritto di privare della vita un altro uomo, e tantomeno lo Stato, che è la somma dei cittadini. Egli riflette poi sull impossibilità di reprimere tutti gli istinti che possono condurre gli esseri umani ai delitti; per prevenire i reati occorre lottare contro l ignoranza, diffondere il sapere e la scienza, educare alla virtù attraverso il controllo delle passioni. Dei delitti e delle pene rielabora con originalità, sviluppandone i concetti più importanti, i principali testi dell Illuminismo francese, dall Enciclopedia alle opere di Montesquieu e Rousseau, ma anche gli scritti dei filosofi inglesi John Locke (con la teoria contrattualistica dello Stato) e David Hume. Lo stile del trattato si caratterizza per il continuo alternarsi di argomentazioni razionali e riflessioni appassionate, perfettamente uniti e nei punti più alti dell opera. Il trattato riscuote subito un enorme successo: è tradotto in francese, inglese, tedesco e spagnolo e viene elogiato da Voltaire, Diderot e d Alembert, che fanno crescere la fama del suo autore. L imperatrice Caterina II di Russia riforma il codice penale ispirandosi ai princìpi contenuti nel trattato di Beccaria, e la stessa cosa accade poi in altri Stati. Tuttavia, la Chiesa cattolica condanna Dei delitti e delle pene e nel 1766 lo mette all Indice, ma ciò non impedisce l ampia diffusione del trattato, che eserciterà la sua profonda influenza fino ai giorni nostri. 295

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento