Il tesoro della letteratura - volume 2

Glossario conosce ogni cosa più dei personaggi stessi. Il narratore onnisciente è a conoscenza di tutto, delle loro azioni, dei loro pensieri, dei loro sentimenti, degli eventi passati come di quelli presenti e futuri, e nel raccontarli non tralascia di esprimere valutazioni e giudizi propri. O Ode Componimento lirico, di varia forma metrica e strofica e di vario contenuto, ma prevalentemente morale, civile e amoroso, per lo più di tono elevato; nato in Grecia come componimento musicale, tipico della lirica dorica ed eolica, si stacca dalla musica in epoca alessandrina e poi romana, e riappare nella letteratura italiana dall età rinascimentale in poi, con struttura metrica mai fissa, ma comunque sempre ispirata ai modelli classici. Ossimoro Figura retorica che consiste nell unione sintattica di due termini contraddittori, in modo tale che si riferiscano a una medesima entità. L effetto che si ottiene è quello di un paradosso apparente. Esempio: «artigli del gentiluomo (A. Manzoni, I promessi sposi, capitolo 6). Ottava Nella metrica, strofa di 8 endecasillabi , di cui i primi 6 a rima alternata e i 2 ultimi a rima baciata: derivata secondo alcuni dallo strambotto siciliano, secondo altri dalla stanza della ballata o della canzone , comparve nella poesia religiosa e giullaresca sulla fine del XIII sec. e venne usata da Boccaccio per la poesia narrativa, di cui restò il metro caratteristico: poema in ottave (o anche in ottava rima). Talvolta, più in particolare, con riferimento al modo in cui la strofa stessa è trattata dall uno o dall altro poeta da cui è stata usata: l o. di Poliziano, di Ariosto, di Tasso. Ottonario Nella metrica italiana, verso composto di 8 posizioni metriche , con gli accenti principali sulla 3ª e 7ª sillaba. Adoperato fin dalle origini della nostra letteratura, l o. rimase in voga fino a tutto il XV sec.; nel Novecento fu utilizzato da G. Pascoli, che sperimentò anche schemi inconsueti. P Palinodia Componimento poetico o discorso nel quale si ritrattano opinioni già professate, illustrando i motivi del cambiamento. La testimonianza più antica del termine risale a Stesicoro che nell ode Palinodia trattò il mito di Elena secondo una versione diversa dalla tradizione più comune, che considerava l eroina spartana la causa prima della guerra di Troia e che lui stesso aveva accolto nell Elena. Parallelismo In retorica, procedimento consistente nel dare rilievo allo sviluppo di un idea mediante una disposizione simmetrica di brevi concetti, per lo più in coppia; nella poesia tale disposizione si risolve spesso in simmetria di ritmo. Esempi: «Dolci ire, dolci sdegni et dolci paci, / dolce mal, dolce affanno et dolce peso, / dolce parlare, et dolcemente inteso (F. Petrarca, Canzoniere, 205, 1-3). Paratassi In sintassi, il collegamento tra due o più proposizioni all interno di un periodo, mediante giustapposizione o coordinazione e non mediante subordinazione. Parodia Travestimento burlesco di un opera d arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, le rime, il tessuto sintattico e alcune parole e, nel caso di opere musicali, nel sostituire le parole del testo originario, conservando intatto o con leggere variazioni il motivo. Con accezione più generica, imitazione deliberata, con intento più o meno caricaturale, dello stile caratteristico di uno scrittore, di un musicista, di un regista ecc., realizzata inserendo nella nuova composizione passi che ne rievochino con immediatezza la maniera. Esempi: il sonetto di F. Berni Chiome d argento fino, che contraffà il sonetto di P. Bembo Crin d oro crespo; Eneide travestita di G.B. Lalli; il poema Morgante di L. Pulci. Paronomasia Figura retorica, detta anche annominazione, che consiste nell accostare due parole simili nel suono ma distanti nel significato; lo scopo è di creare una tensione semantica fra le voci coinvolte. Pastiche Opera letteraria, artistica, musicale in cui l autore ha volutamente imitato lo stile di un altro autore (o di altri autori). Anche, composizione, per lo più letteraria o musicale, risultante dalla giustapposizione di brani di opere diverse di un solo autore o di più autori che utilizzano stili e linguaggi diversi. Perifrasi Circonlocuzione o giro di parole con cui si significa una qualsiasi realtà cui ci si potrebbe riferire direttamente con un unico termine. Esempi: «Colui che tutto move (Dante, Paradiso, I, 1), per definire Dio, motore dell universo; sì ch io celato sia da quella cruda / e cieca dea, ch è cieca e pur mi vede (T. Tasso, Rime, 573, 14-15), per indicare la sorte rappresentata allegoricamente come una dea bendata. Pleonasmo Espressione sovrabbondante, che consiste in una o più parole grammaticalmente o concettualmente non necessarie. Il p., che non implica una violazione di regole grammaticali, è frequente nel linguaggio familiare e non è raro nella lingua letteraria. Poliptoto Figura retorica che consiste nel ripetere una parola già usata a breve distanza, modificandone il caso (o, nelle lingue non flessive, la funzione sintattica), il genere, il numero, il modo e il tempo. Polisindeto Ripetizione della congiunzione tra più periodi, proposizioni o membri di proposizione fra loro coordinati. Esempio: «e intanto fugge; e van con lui; E mentre io (U. Foscolo, Alla sera, vv. 10-13). Preterizione Figura retorica che consiste nell affermare di voler tacere qualcosa di cui tuttavia si parla o comunque si fa cenno. L effetto ricercato è, in realtà, di mettere in evidenza ciò che apparentemente viene tralasciato. Nel discorso comune compaiono molte forme rituali di p. ( meglio non parlare di , per non dire ecc.). Esempio: «Cesare taccio che per ogni piaggia / fece l erbe sanguigne / di lor vene (F. Petrarca, Canzoniere, 128, 49-51). Prolessi Costruzione sintattica (detta anche anticipazione) in cui una o più parole (o un intera proposizione) 1031

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento