Non fu certo felice, Boccaccio, di lasciare Napoli, dove aveva vissuto anni gioiosi e spensierati, per tornare a Firenze. Il ritorno in questa città all’età di quasi trent’anni, e dopo quattordici di lontananza, rappresenta per lo scrittore un’esperienza triste e dolorosa.
Nelle terzine finali della Comedia delle ninfe fiorentine Boccaccio contrappone lo splendore della vita napoletana alla grettezza di quella fiorentina. Tuttavia in seguito, nel Decameron, quello stesso universo borghese-mercantile sarà rappresentato con ben altri accenti, molto meno negativi.
Metro Terzine a rima incatenata (ABA BCB ecc.).