I grandi temi
1 I sentimenti stilnovistici: amore e amicizia
Dante inizia a poetare da guittoniano, ma presto l’influsso di Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti (che era di una quindicina d’anni più anziano di lui) lo orienta verso la poetica stilnovistica. A questo ambito artistico-letterario appartengono le rime più significative del giovane Dante.
Amore e amicizia Due sono principalmente i temi che Dante sviluppa nella fase stilnovistica della sua carriera poetica: l’amore e l’amicizia. La sua concezione del sentimento amoroso, conformemente ai canoni di quella poesia, appare fortemente intellettualizzata e spiritualizzata. L’amore è per Dante esperienza di conoscenza e di perfezionamento interiore, via privilegiata per un accesso alla dimensione trascendente, come vedremo più in dettaglio nella parte dell’Unità dedicata al capolavoro di Dante stilnovista, la Vita nuova (▶ p. 251).
Anche l’amicizia riveste una notevole importanza. Seguendo i concetti espressi dagli autori antichi, Dante vede in questo sentimento il senso di una profonda comunanza spirituale e una possibilità di arricchimento umano e culturale che, nel suo caso, favorirà lo sviluppo del percorso letterario verso nuove direzioni.
I riflessi stilnovistici nella Divina Commedia Il poeta non dimenticherà la propria partecipazione alla corrente stilnovista neppure quando, anni dopo, scriverà la Divina Commedia: Cavalcanti verrà ricordato nel canto X dell’Inferno e Casella nel canto II del Purgatorio.
Ma anche altri passi del poema – come l’episodio di Paolo e Francesca, nel canto V dell’Inferno, e i dialoghi con Bonagiunta Orbicciani (Purgatorio, XXIV) e Guido Guinizzelli (Purgatorio, XXVI) – testimoniano il grande rilievo che l’autore attribuisce a quelle esperienze giovanili: sia la tragica vicenda dei due amanti, che suscita in Dante pietà e commozione, sia la partecipazione emotiva dell’autore nel colloquio con i due poeti, con i quali mette a fuoco il senso della propria carriera letteraria, rivendicando l’originalità delle soluzioni adottate, sono l’espressione del tormento con cui Dante ha attraversato, superandola, l’avventura dello Stilnovo.
Il tesoro della letteratura - volume 1
Dalle origini al Cinquecento