Ad alta quota - volume 3

Molti giovani si recano ogni anno in Brasile per il World Social Forum. che promuovono forme di commercio equo, scienziati ed economisti, avvocati che rappresentano popolazioni e gruppi tribali minacciati dalla globalizzazione, associazioni e cooperative di lavoratori agricoli che si battono per la riforma della proprietà agraria. L obiettivo del Forum non è combattere la globalizzazione, che è vista ormai come un fenomeno inevitabile della società contemporanea, ma promuovere una forma alternativa di globalizzazione, detta antiegemonica , basata cioè non sul dominio economico e culturale ( egemonia ) di una parte del mondo sull altra, ma su uno sviluppo orizzontale, tale per cui tutti i Paesi e le popolazioni collaborino allo stesso livello per migliorare la propria condizione. IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE Una possibile alternativa allo sfruttamento eccessivo delle materie prime e dei lavoratori dei Paesi meno sviluppati è rappresentata dal commercio equo e solidale (fair trade). Si differenzia dalle altre attività economiche perché tra i suoi obiettivi non ha esclusivamente Prodotti del commercio equo e solidale in un supermercato europeo. il profitto, ma anche lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni del Sud del mondo. Per favorire tale sviluppo, il commercio equo e solidale attua uno scambio etico : le aziende che operano in questo campo assicurano infatti che tutto il processo produttivo si svolga all insegna della sostenibilità ambientale e del rispetto nei confronti dei produttori, che lavorano in condizioni dignitose (senza ricorrere al lavoro minorile, per esempio) e ricevono un compenso adeguato. Molti lavoratori inseriti nel circuito equo e solidale sono organizzati in cooperative, cioè aziende dove tutti sono soci e si dividono i profitti equamente. I prodotti più commercializzati sono quelli di piantagione, la cui coltivazione causa sfruttamento e gravi danni ambientali: caffè dal Brasile, cacao e cioccolato dalla Costa d Avorio e dal Ghana, tè dal Kenya, e molti altri. In Europa sono quasi 100.000 i punti vendita che offrono prodotti realizzati in modo equo e solidale, che hanno cominciato a comparire anche sugli scaffali delle grandi catene di supermercati. 87

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Il mondo