Ad alta quota - volume 3

Geo CITTADINANZA Il futuro delle energie rinnovabili Per ridurre le emissioni di gas serra in modo tale da scongiurare definitivamente la minaccia del riscaldamento globale sarebbe necessaria una profonda ristrutturazione dell economia mondiale, basata sulla riconversione dei combustibili fossili in fonti energetiche alternative e non inquinanti. Le tecnologie ci sono, e il loro costo sta progressivamente diminuendo. Nel 2017, per esempio, il 25% dell energia elettrica prodotta nel mondo era generata da fonti rinnovabili e le energie rinnovabili sono arrivate a coprire circa il 15% del consumo energetico mondiale. In particolare, l energia prodotta tramite lo sfruttamento del vento (energia eolica) aumenta nel mondo, ogni anno, di circa il 25%, mentre le proiezioni dall Agenzia Internazionale per l Energia stimano che entro il 2060 la maggior parte dell elettricità generata nel mondo sarà prodotta da impianti a energia solare, la cui capacità aumenta di uno straordinario 50% ogni anno. Ma c è ancora molto da fare per realizzare queste previsioni: per impiegare veramente su vasta scala le energie rinnovabili sarà necessario un profondo cambiamento delle nostre abitudini e una vigorosa spinta in tal senso da parte di tutti i Governi del mondo. Infatti l impiego su vasta scala delle energie rinnovabili non sarebbe in sé sufficiente: la messa al bando della deforestazione, il contenimento della crescita demografica e lo sradicamento della povertà sono altre necessità inderogabili per ristabilire l equilibrio del pianeta. L energia eolica è rinnovabile e pulita. do durante la ventunesima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (detta anche COP21), tenutasi nel 2015 a Parigi. L urgenza di trovare un accordo globale per la riduzione delle emissioni di gas serra era ben presente a tutti i delegati, molti dei quali rappresentavano Paesi, come gli Stati isolani del Pacifico, che vedono minacciata la loro stessa esistenza in caso di ulteriore aumento delle temperatura globale e di innalzamento del livello degli oceani. L Accordo di Parigi prevede che tutti i Paesi firmatari si adoperino a ridurre le emissioni in quantità sufficiente per contenere l aumento della temperatura media globale sotto i 2 °C. Ancora più importante è che sia stato trovato un accordo sugli aiuti e gli indennizzi che i Il ruolo delle istituzioni Malgrado il generale riconoscimento del problema ambientale da parte delle istituzioni internazionali, gli Stati del mondo hanno a lungo faticato prima di trovare un accordo che ponesse vincoli e obiettivi alle emissioni di gas serra di ciascun Paese. Il primo tentativo in tal senso è stato il Protocollo di Kyoto, entrato in vigore il 16 febbraio 2005. Fortemente voluto dall Unione Europea (che nel frattempo ha raggiunto i propri obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2020, stabiliti dal trattato), il Protocollo non aveva però ricevuto la ratifica né da parte degli Stati Uniti, né dei grandi Paesi emergenti come Cina e India, che sono ormai responsabili della maggioranza delle emissioni mondiali di gas serra. Dopo la scadenza del Protocollo di Kyoto nel 2012 e una serie di tentativi infruttuosi per istituire un nuovo trattato che mettesse d accordo la maggior parte dei Paesi del mondo, finalmente è stato trovato un accor- 40 Una manifestazione ambientalista.

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