Ad alta quota - volume 3

Il 10 gennaio del 2010, sul quotidiano La Repubblica , compare un intervento del giornalista Adriano Sofri che in quell occasione adatta la poesia di Primo Levi Se questo è un uomo (basata sull esperienza dell autore nel campo di sterminio di Auschwitz) alla condizione dei migranti di Rosarno. Lager o fabbrica abbandonata, il tema è lo stesso secondo Sofri: la scomparsa silenziosa e dolorosa di ogni umanità, cancellata da miseria e isolamento. Accampamento di lavoratori immigrati a Rosarno. Tu quali temi comuni trovi tra queste due poesie? Ti vengono in mente altre situazioni simili? Confrontati con un compagno e scrivete le risposte alle domande. Nei ghetti d Italia Di nuovo, considerate di nuovo Se questo è un uomo, Se questo è un uomo Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d inverno. [ ] O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. (Primo Levi) Raccoglitori di arance a Rosarno. Come un rospo a gennaio, Che si avvia quando è buio e nebbia E torna quando è nebbia e buio, Che stramazza a un ciglio di strada, Odora di kiwi e arance di Natale, Conosce tre lingue e non ne parla nessuna, Che contende ai topi la sua cena, Che ha due ciabatte di scorta, Una domanda d asilo, Una laurea in ingegneria, una fotografia, E le nasconde sotto i cartoni, E dorme sui cartoni della Rognetta, Sotto un tetto d amianto, O senza tetto, [ ] Scrivono grande: NEGRO, Scartato da un caporale, Sputato da un povero cristo locale, Picchiato dai suoi padroni, Braccato dai loro cani, [ ] E distogliete gli occhi da questa Che non è una donna Da questo che non è un uomo Che non ha una donna E i figli, se ha figli, sono distanti, E pregate di nuovo che i vostri nati Non torcano il viso da voi. (Adriano Sofri) 330 VERSO L ESAME

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