Geo ATTUALITÀ - Guerra al terrorismo e società della sorveglianza

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Guerra al terrorismo e società della sorveglianza

Gli attentati dell’11 settembre 2001 scossero profondamente gli Stati Uniti, e le misure per la sicurezza che le autorità hanno preso da allora hanno avuto effetti significativi sulla società americana.

Da una parte il Governo ha dichiarato una “guerra globale al terrorismo” di matrice islamica, ed è intervenuto militarmente in Afghanistan, Iraq e altri Paesi. Dall’altra sono state destinate immense risorse per potenziare gli apparati di sorveglianza e spionaggio governativi: già poche settimane dopo l’attentato, il Congresso approvò un insieme di leggi, denominate Patriot Act, che concede alle forze dell’ordine poteri speciali per investigare e combattere il terrorismo, anche a costo di violare i diritti civili dei sospettati se in gioco c’è la “sicurezza nazionale”. Nelle indagini di questo tipo la polizia può arrestare un sospettato e trattenerlo per lungo tempo senza formalizzare accuse precise a suo carico, oppure può intercettare le sue comunicazioni telefoniche senza prima aver chiesto l’autorizzazione di un giudice.

In molti casi le autorità americane sono state accusate di usare metodi inumani in nome della lotta al terrorismo. Hanno suscitato aspre critiche, per esempio, l’allestimento di una prigione speciale nella base militare di Guantanamo, nell’isola di Cuba, dove sono detenuti decine di individui sospettati di terrorismo, e l’uso di “tecniche avanzate di interrogatorio” (che secondo alcuni equivalgono alla tortura) per ottenere informazioni.

Un altro importante fronte della lotta al terrorismo è la sorveglianza digitale.

L’uso sempre maggiore di Internet e di mezzi di comunicazione come gli smartphone ha fatto sì che gran parte delle nostre attività sia registrata sotto forma di email, telefonate, fotografie, profili dei social network e altre tracce digitali. Le agenzie di spionaggio degli Stati Uniti, come la NSA (National Security Agency), sono incaricate di analizzare questo imponente flusso di informazioni e scoprire possibili minacce alla sicurezza del Paese.

Nel 2013 l’ex impiegato della NSA Edward Snowden ha catturato l’attenzione internazionale rendendo pubblici documenti top secret che rivelano come l’NSA e altre agenzie del Governo americano utilizzino sofisticatissimi programmi per registrare senza autorizzazione le comunicazioni di milioni di cittadini di tutto il mondo.

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