Corea del Sud

Corea del Sud

IL TERRITORIO E IL CLIMA

La Corea del Sud si trova nella parte nordorientale del continente, più precisamente nella metà meridionale della Penisola Coreana. L’unico confine terrestre è quello settentrionale con la Corea del Nord, per il resto il territorio è circondato da masse d’acqua: a est il Mar del Giappone, a sud-est lo Stretto di Corea (che divide la Penisola Coreana dal Giappone), a ovest e sud-ovest il Mar Giallo.

Un territorio poco adatto all’agricoltura

Il territorio sudcoreano è occupato per oltre il 70% da estesi sistemi montuosi e collinari, i più importanti dei quali sono i Monti Taebaek, i Monti Sobaek e il massiccio di Jiri. Si tratta comunque di rilievi che non superano i 2000 m di altezza. Le poche aree pianeggianti e adatte all’agricoltura si concentrano lungo la costa o in corrispondenza dei bacini fluviali. Le maggiori sono la pianura del fiume Han, la piana costiera di Pyeongtaek, a sud-ovest della capitale, i bacini dei fiumi Geum e Nakdong e le pianure meridionali di Yeongsan e Honan. 

Il corso d’acqua più lungo è il Nakdong (521 km), ma il più importante è il fiume Han, che attraversa la capitale Seoul. La costa orientale del Paese è lineare e priva di insenature, mentre quella meridionale e quella occidentale sono molto frastagliate e al largo sono fronteggiate da numerose isole di varie dimensioni, la più estesa delle quali è l’isola di Cheju, a sud-ovest.

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Un clima temperato di tipo “europeo”

La Corea del Sud gode di un clima temperato, con quattro stagioni paragonabili a quelle europee: autunno e primavera sono caratterizzati da temperature miti, ma sono piuttosto brevi; l’inverno è invece lungo, freddo e secco mentre l’estate è generalmente breve e afosa.

Le precipitazioni, che si concentrano nel periodo tra giugno e settembre, sono moderate e consentono lo sviluppo dell’agricoltura.

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L’isola di Cheju, meraviglia di lava

Situata 100 km a sud della Penisola Coreana, nello Stretto di Corea, Cheju è l’isola più grande del Paese. È di origine vulcanica: si sollevò dal fondale marino 2 milioni di anni fa in seguito a un’eruzione. Oggi è famosa per ospitare alcune eccezionali formazioni geologiche. Sull’isola domina il Monte Halla, un vulcano spento che con i suoi 1950 m di altezza è la cima più alta della Corea del Sud. Intorno al monte è stato istituito un Parco Nazionale che ospita rare specie vegetali e animali, come il gatto leopardo. Un altro sito di grande interesse è la caverna di Manjanggul, in realtà un condotto lavico, cioè un gigantesco “tubo” nel quale, durante le eruzioni, passava un fiume di lava. Le sue dimensioni sono impressionanti: è largo 23 m, alto 30 e lungo ben 7 km! Ma il luogo più spettacolare dell’isola è Seongsan Ilchulbong (nella foto), un cratere vulcanico che si solleva dalle acque come un’imponente fortezza di lava. Nel 2007 questi tre siti sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

LA POPOLAZIONE

Con una popolazione di poco inferiore a quella italiana (circa 51 milioni contro i poco più di 60 del nostro Paese), ma con un territorio dall’estensione pari a un terzo dell’Italia, la Corea del Sud è uno degli Stati più densamente popolati del mondo: la media è di oltre 500 ab./km2.

La maggior parte dei coreani vive nei centri urbani; nell’Area della Seoul Capitale, la provincia che comprende Seoul e l’area metropolitana che la circonda, risiede oltre la metà dell’intera popolazione coreana, quasi 26 milioni di persone, un dato che fa di Seoul una delle più grandi conurbazioni del mondo.

Una società monoetnica

La Corea del Sud è uno degli Stati più etnicamente omogenei del mondo: il 99% della popolazione è di etnia e lingua coreana, e gli stessi abitanti chiamano il loro Paese con un’espressione traducibile in “la società con una sola razza”. Le poche minoranze sono costituite da cinesi, europei e nordamericani residenti in Corea per ragioni lavorative.

I coreani si dividono però sul piano religioso: la religione più praticata (29% della popolazione) è il Cristianesimo, nelle varie confessioni protestanti (18%) e in quella cattolica (11%), seguito dal Buddismo (23%); ma quasi la metà dei coreani si dichiara non religiosa.

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Ordinamento dello Stato: repubblica presidenziale

La Corea del Sud è una repubblica presidenziale. Il potere esecutivo è nelle mani del Presidente, eletto per un mandato di cinque anni non rinnovabile. Il Presidente è capo di Stato e di Governo, e ha il potere di nominare il Primo Ministro, che deve ottenere la fiducia del Parlamento unicamerale, l’Assemblea nazionale.

Dal punto di vista amministrativo, il territorio sudcoreano è diviso in 9 province (tra cui la provincia autonoma dell’isola di Cheju) e 6 città metropolitane, cui si aggiungono la Città Speciale di Seoul e la Città Speciale Autonoma di Sejong (una città la cui costruzione è stata pianificata dal Governo e dove, negli ultimi anni, sono state trasferite da Seoul le sedi di numerose istituzioni).

L’ECONOMIA

La Corea del Sud è passata dalla condizione di Paese prevalentemente agricolo a quella di evoluta economia industriale in pochi decenni, superando difficoltà come la relativa mancanza di materie prime e la sovrappopolazione. Fa parte del gruppo delle cosiddette “Tigri asiatiche”, gli Stati orientali che vissero un periodo di impetuoso sviluppo e modernizzazione economica tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento. Nonostante da allora i tassi di crescita siano diminuiti, la Corea del Sud rimane un Paese in forte crescita, ed è oggi l’undicesima economia mondiale.

L’agricoltura è insufficiente, l’allevamento e la pesca sono molto sviluppati

A causa delle sue asperità naturali, solo il 22% del territorio sudcoreano è coltivabile e quindi, nonostante l’agricoltura sia praticata con metodi avanzati, la produzione interna non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno della numerosa popolazione. Il Paese è dunque un forte importatore di prodotti alimentari. La coltura dominante è quella del riso, seguito a distanza dall’orzo, dalla frutta e dagli ortaggi.

Molto sviluppato è invece l’allevamento, in particolare di bovini, suini e pollame, a beneficio dell’industria di trasformazione dei prodotti animali. Anche la pesca è molto praticata, come pure l’acquacoltura, destinata in gran parte al mercato estero.

Il sottosuolo è relativamente povero di materie prime. Si estraggono perlopiù carbone e minerali di ferro, la cui produzione non è tuttavia sufficiente a soddisfare il fabbisogno delle industrie nazionali.

Industria leader nell’alta tecnologia

L’industria sudcoreana è molto sviluppata. I settori tradizionali sono quelli cantieristico navale, chimico e petrolchimico, siderurgico e tessile. Ha un ruolo rilevante anche il settore automobilistico, i cui prodotti sono esportati in tutto il mondo. Negli ultimi anni è cresciuto vertiginosamente il comparto dell’elettronica di consumo, e il Paese è sede di alcune delle maggiori compagnie produttrici di computer, telefoni cellulari e apparecchi ad alta tecnologia.

Nel campo dei servizi, sono estremamente sviluppati il commercio e i settori bancario e finanziario. In costante crescita il turismo, che per ora attira soprattutto visitatori di provenienza asiatica.

Ad alta quota - volume 3
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