Geo ATTUALITÀ - La politica del petrolio

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La politica del petrolio

Il Medio Oriente nasconde sottoterra grandi riserve di petrolio, una risorsa talmente preziosa per l’economia contemporanea da essere stata soprannominata “oro nero”.

Una volta estratto, l’oro nero viene inviato tramite oleodotti o navi petroliere alle raffinerie, dove viene lavorato. Tale lavorazione ha un forte impatto ambientale; le raffinerie infatti inquinano l’aria e il terreno circostante. Ma i danni più ingenti non sono determinati tanto dalla raffinazione del petrolio, quanto dalla combustione dei suoi derivati, che oltre a disperdere nell’aria sostanze inquinanti produce ingenti quantità di anidride carbonica (CO2), il principale gas responsabile dell’effetto serra.

L’importanza del petrolio per l’economia mondiale ha reso strategico il controllo delle regioni dove si concentrano i giacimenti. Questo spiega perché l’area del Medio Oriente sia tra le più politicamente instabili e più colpite da conflitti, ma anche perché alcuni dei maggiori produttori di petrolio, come gli Stati del Golfo Persico, siano tra i Paesi più ricchi del mondo. Molti di essi sono membri dell’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries, Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), un’organizzazione internazionale che ha il compito di stabilire la quantità di petrolio estratta e messa sul mercato nei vari periodi dell’anno. Le grandi potenze industriali, come gli Stati Uniti o i Paesi dell’Unione Europea, guardano dunque con grande attenzione alla situazione politica della regione e ai rapporti diplomatici con i Paesi produttori, poiché qualsiasi incidente potrebbe indurre questi ultimi a “chiudere i rubinetti” del petrolio, scatenando una crisi economica e politica mondiale.

L’emergere di due grandi fonti di petrolio fuori dall’area mediorientale potrebbe però modificare questi equilibri nel prossimo futuro.

La prima è in Russia, Paese che negli ultimi anni ha aumentato notevolmente l’attività estrattiva dei giacimenti siberiani. Oggi è il primo produttore e il secondo esportatore di petrolio al mondo; inoltre, non facendo parte dell’OPEC, può scegliere autonomamente quanto petrolio mettere sul mercato. La seconda è negli Stati Uniti, dove le innovazioni tecnologiche hanno permesso di cominciare a estrarre il petrolio da alcuni tipi di rocce, il cosiddetto shale oil.

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