Noi e le acque dolci

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Noi e le acque dolci

Fiumi e laghi sono da sempre ricchi di molte risorse: per questa ragione, la presenza dell’uomo nei territori segnati dalle acque dolci è diffusa e molto antica.

FIUMI E LAGHI SONO UN GRANDE SERBATOIO DI RISORSE

Le grandi civiltà della storia sono nate in riva ai fiumi, e tantissime sono, anche in Europa, le città sorte sulle loro sponde: basti pensare a Roma e al Tevere, a Parigi e alla Senna, a Londra e al Tamigi.

Fiumi e laghi offrono moltissime risorse all’uomo: sono una riserva di acqua dolce preziosa per il consumo dell’uomo e degli animali, e soprattutto per irrigare i campi.

Lungo il loro corso e sulle loro sponde si è sempre praticata la pesca, e fondamentale è stato il ruolo dei bacini fluviali e lacustri come vie di comunicazione per il trasporto di persone e merci (vedi box Geo Storia, p. 87).

I maggiori laghi europei possiedono anche un’altra caratteristica che ha sempre attirato l’uomo: l’effetto che esercitano sul clima. Come avviene in prossimità del mare, infatti, la massa d’acqua dei laghi più grandi mitiga le temperature dei territori circostanti.

Così, per esempio, sulle rive dei grandi laghi alpini e prealpini crescono piante che altrimenti non potrebbero sopravvivere in quelle regioni: viti, agrumi e ulivi, ma anche specie tropicali importate per adornare i bellissimi giardini delle ville nobiliari affacciate sulle loro rive.

L’UOMO HA SEMPRE SFRUTTATO l’acqua di FIUMI E LAGHI

 Anche la forza della corrente dei fiumi è stata ampiamente sfruttata. Per tutto il Medioevo e l’Età Moderna le sponde dei fiumi europei sono state punteggiate di mulini che azionavano macine per il grano, frantoi per spremere le olive, magli e altri macchinari.

I laghi hanno avuto un ruolo ancora più importante dei fiumi come riserva d’acqua e aiuto alla produzione di energia, tanto che, quando in un territorio non erano presenti laghi, sono stati creati dei bacini artificiali, sbarrando il corso di fiumi con la costruzione di dighe.

 Oggi la maggior parte dei mulini è scomparsa dalle rive dei fiumi; sono stati sostituiti dalle fabbriche, che comunque hanno bisogno di acqua per molte delle loro lavorazioni, e dalle centrali elettriche, che richiedono un flusso continuo di acqua per il raffreddamento dei loro impianti.

Inoltre con la nascita del turismo moderno, a partire dalla fine del XVIII secolo, i laghi sono diventati una meta turistica visitata da moltissime persone, che li frequentano per godere dei piacevoli paesaggi, visitare i suggestivi borghi lacuali e praticare numerosi sport acquatici, quali la nautica o le immersioni subacquee.

Geo STORIA

Le strade d’acqua dell’Europa medievale

La rinascita delle città che si registrò in Europa dopo l’anno Mille si accompagnò anche a una vivace ripresa dei commerci, non solo via mare tra i porti del Mediterraneo, ma anche dall’Europa Meridionale verso l’Europa Settentrionale e viceversa. A quei tempi le vie di terra erano poche, infestate da briganti e poco agevoli da percorrere, ed erano quindi i fiumi a costituire le vie di comunicazione principali: tonnellate di merci di ogni tipo – tra cui gli enormi blocchi di marmo destinati alla costruzione delle cattedrali – viaggiavano a bordo di barche o, più frequentemente, di chiatte trainate da animali lungo la riva. A prosperare grazie al commercio fluviale furono soprattutto città come Amburgo e Dresda (sulle rive dell’Elba), Colonia (sul Reno) e Anversa (sulla Schelda), sorte lungo il corso dei grandi fiumi dell’Europa Centrale.

Ad alta quota - volume 1
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L’Italia e l’Europa