Regioni, province, comuni

Regioni, province, comuni

In questa ultima parte del volume farai un lungo viaggio nel nostro Paese, attraversando le sue 20 regioni, le sue bellissime città, i capoluoghi di regione o di provincia e tantissimi comuni. Ma che cosa sono le regioni, le province e i comuni? Vediamolo insieme...

Gli enti locali

Lo Stato, per una più efficace organizzazione, ha affidato alcuni compiti agli enti locali e territoriali, cioè le regioni, le province e i comuni, attuando quello che viene chiamato decentramento amministrativo, un trasferimento di funzioni o poteri dall’amministrazione centrale alle istituzioni locali.

Le regioni

Dal punto di vista politico-amministrativo l’Italia è suddivisa in 20 regioni. La ripartizione in regioni è stata adottata al momento dell’unificazione del Regno d’Italia, nel 1861. Riconosciuta dalla Costituzione del 1948, essa è entrata in vigore nel 1970.

Si tratta di una divisione storica di tipo politico, alla quale non sempre corrisponde un’identità geografica: in altre parole, non sempre questa divisione rispecchia dei caratteri geografici differenti. Se metti a confronto due regioni geo­graficamente lontane, come per esempio la Valle d’Aosta e la Sicilia, puoi facilmente trovare elementi del paesaggio che le distinguono; se invece provi a confrontare regioni vicine, per esempio Marche e Toscana, puoi stentare a distinguere i caratteri geografici tipici dell’una e dell’altra, specie se non vi sono confini naturali, come una catena o un massiccio montuoso, il corso di un fiume o il mare.

Ogni regione ha un capoluogo regionale, dove si trova la sede dell’amministrazione regionale. Tutte le regioni, attraverso i loro organi di governo, possono emanare e fare attuare leggi regionali sulle materie stabilite dall’articolo 117 della nostra Costituzione, purché tali leggi non siano in contrasto con quelle dello Stato.

Le regioni a statuto speciale

Cinque regioni italiane sono a statuto speciale: significa che godono di maggiori poteri e autonomia rispetto alle altre regioni, dette a statuto ordinario. Due di queste sono le isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna, alle quali lo statuto speciale è concesso per ragioni storiche e per meglio affrontare le particolari problematiche derivanti dalla loro posizione geografica; le altre tre sono regioni di confine, che ospitano minoranze etniche e linguistiche: la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia. Il Trentino-Alto Adige è un caso ancora più particolare: comprende due province autonome, quella di Trento e quella di Bolzano, che sono le uniche due province italiane dotate di potere legislativo (cioè che possono emanare leggi proprie, come le regioni).

Gli organi di governo della regione

Gli organi di governo della regione sono il Consiglio regionale, la Giunta e il Presidente.

  • Il Consiglio è eletto ogni cinque anni dagli abitanti della regione. Ha facoltà di emanare leggi e delibere su questioni di carattere regionale (sviluppo economico, servizi sociali, pianificazione territoriale ecc.) e può fare proposte di legge al Parlamento.
  • La Giunta regionale, i cui membri sono nominati dal Presidente, è l’organo esecutivo della regione, cioè ha il compito di fare attuare le leggi regionali. La Giunta è formata da vari assessori, ciascuno dei quali si occupa di un settore (lavori pubblici, turismo ecc.), e da un Presidente.
  • Il Presidente è eletto dai cittadini, tranne che in Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, dove viene eletto dal Consiglio regionale.

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Le province

A loro volta le regioni sono suddivise in province, ognuna con un proprio capoluogo; fa eccezione la Valle d’Aosta, il cui intero territorio fa capo al capoluogo regionale, Aosta, senza ulteriori suddivisioni (è quindi l’unica regione italiana a non avere province).

A differenza della regione, la provincia non emana leggi proprie (a parte quelle di Trento e di Bolzano, come abbiamo visto), ma fornisce una serie di servizi che interessano più comuni e riguardano soprattutto la viabilità e i trasporti, la tutela dell’ambiente, la valorizzazione dei beni culturali, l’organizzazione della raccolta dei rifiuti, la cura dei servizi sociali, la caccia e la pesca nelle acque interne.

I comuni

Il comune è l’ente locale più vicino ai cittadini, quello che provvede alle loro esigenze più immediate. I comuni possono avere importanza molto differente: ci sono comuni che contano poche centinaia di abitanti e altri che superano il milione di persone, comuni con un territorio molto vasto (come solitamente accade ai comuni di montagna) e altri meno estesi. In generale, la tendenza degli ultimi anni è quella di una diminuzione del numero di comuni sul territorio italiano, in quanto molti si sono unificati o hanno in progetto di fondersi, in un’ottica di riduzione dei costi e degli sprechi. Nonostante queste differenze, tutti i 7954 comuni italiani hanno analoghe funzioni.

I principali compiti del comune riguardano:

  • la gestione di alcuni servizi di primaria importanza, quali la manutenzione dell’acquedotto, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, la rete delle fognature, il mantenimento della rete stradale comunale, del verde pubblico e l’organizzazione dei trasporti pubblici;
  • l’organizzazione e la gestione di servizi alla persona, cioè di quanto è necessario per il benessere sociale dei cittadini, in primo luogo i servizi sociali ed educativi (asili nido ed edifici per la scuola statale). I comuni provvedono anche all’organizzazione di una polizia locale;
  • la gestione del territorio, cioè la pianificazione dello sviluppo urbanistico, delle strutture residenziali, commerciali e destinate alle attività produttive;
  • il comune si occupa inoltre di funzioni amministrative quali l’aggiornamento delle liste dei cittadini attraverso l’ufficio dell’anagrafe: qui vengono registrati la nascita, i cambiamenti di residenza, il matrimonio e la morte di ogni abitante.
Gli organi di governo del comune

Gli organi del comune sono il Consiglio comunale, la Giunta e il Sindaco. Il Consiglio è eletto ogni cinque anni dagli abitanti del comune. Approva il bilancio del comune e ha funzioni di indirizzo politico e di controllo sull’attività della Giunta.

  • La Giunta è formata dal Sindaco e dagli assessori da lui nominati, ciascuno dei quali si occupa di un settore particolare. Anche la Giunta ha svariate funzioni, tra cui predisporre il bilancio e deliberare sui progetti dei lavori pubblici.
  • Il Sindaco è il primo cittadino e quindi il rappresentante del comune; convoca e presiede la Giunta, organizzandone il lavoro.
Federalismo e città metropolitane

La riforma del titolo V della Costituzione, nel 2001, ha modificato l’impianto istituzionale dell’Italia in un’ottica di netto decentramento amministrativo (federalismo). I poteri delle regioni a statuto ordinario sono stati ampliati, mentre le competenze legislative dello Stato sono state limitate ad alcune materie fondamentali. La riforma ha anche introdotto la città metropolitana, organo di governo che comprende una grande città e i comuni limitrofi, a essa legati per ragioni geografiche ed economiche. Nel 2013 il Parlamento ha finalmente approvato l’istituzione effettiva di 14 città metropolitane. Dalla più alla meno popolosa, sono Roma Capitale, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Bari, Catania, Firenze, Bologna, Genova, Venezia, Messina, Reggio Calabria, Cagliari.

Ad alta quota - volume 1
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L’Italia e l’Europa