I Romani, grandi costruttori di opere pubbliche

I Romani, grandi costruttori di opere pubbliche

Lo sviluppo delle città e l’invenzione di nuove tecniche edilizie

I Romani realizzano opere architettoniche grandiose e in generale concepite per organizzare al meglio il territorio e la vita dei cittadini. Le opere pubbliche sono quindi utili e, al tempo stesso, celebrative del potere di Roma. I Romani riprendono e perfezionano modelli architettonici etruschi e greci, ma sperimentano anche nuove tecniche costruttive.

Da villaggio a metropoli

Roma, dietro la spinta della crescita demografica, si amplia. Da villaggio si trasforma in città e quindi diventa una vera e propria metropoli, la più grande capitale mai esistita nel mondo antico. Lo sviluppo urbano avviene in maniera irregolare: nascono e si sviluppano edifici e quartieri in direzioni diverse, a seconda della conformazione del terreno, caratterizzato dai colli e dal corso sinuoso del fiume Tevere.

Proprio questa irregolarità di Roma è ancora oggi uno dei suoi aspetti più affascinanti, in una città in cui architetture antiche coesistono con edifici di epoche successive.

La città e il foro

Quando si tratta di fondare nuove città, i Romani – come già gli Etruschi – si basano su uno schema regolare, simile a quello adottato nei loro accampamenti militari. Si tratta di una sorta di rete a maglia quadrata formata da strade perpendicolari ed equidistanti fra loro, come in una scacchiera. Ancora oggi si individua facilmente questo schema nelle vedute aeree di città di fondazione romana come Aosta, Torino o Firenze.

L’impianto urbano, di solito a pianta quadrangolare, si sviluppa partendo da due strade principali, ortogonali fra loro: il cardo, che corre da nord a sud, e il decumano, che si sviluppa da est a ovest. La città è delimitata da una cinta muraria con quattro porte poste in corrispondenza delle vie di uscita del cardo e del decumano.

Nel punto di incontro delle due direttrici principali si trova il foro, la piazza principale (come l’agorà nella città greca), a pianta di solito rettangolare, con portici sui quattro lati. È l’area pubblica per eccellenza, su cui si affacciano gli edifici più importanti, civili e religiosi, e dove sorgono monumenti in onore di personaggi illustri, come statue, colonne e archi.

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Opere di ingegneria

L’impianto regolare delle città si ritrova anche nell’organizzazione del territorio. I Romani lo dotano di imponenti opere pubbliche come strade, ponti, acquedotti (13), fogne, che fungono da infrastrutture (cioè servizi) per collegare, fornire le merci, mantenere buoni livelli igienici.

Questo è possibile grazie all’invenzione e al perfezionamento di nuove tecniche di costruzione, in particolare l’uso dell’opera cementizia e dell’arco a tutto sesto (vedi p. 95), che permettono di alleggerire le strutture murarie. I Romani realizzano così grandi edifici con volte in muratura, e inventano nuovi tipi di architetture.

I luoghi dello svago

Le conoscenze idrauliche sono alla base dell’edificazione delle terme (14), bagni pubblici dotati di un sistema di riscaldamento. Nelle terme gli uomini si rilassavano nel tempo libero, ma sono concepite anche per l’igiene pubblica, fisica e mentale. Il complesso termale era costituito da una piscina per un lavaggio preliminare, con annessi ambienti chiusi con diversa temperatura – freddo (frigidarium), tiepido (tepidarium), caldo (calidarium) – e una sala per la sauna (sudatoria). Vi erano inoltre palestra, spogliatoi, giardino, e persino biblioteche e spazi destinati ad attività di gioco e culturali. I Romani costruiscono edifici dedicati ai vari tipi di intrattenimento: il teatro, di derivazione greca, per rappresentazioni drammatiche e danze, l’anfiteatro per i giochi gladiatori e le riproduzioni di battaglie navali, il circo per le gare dei carri, lo stadio per le gare di corsa a piedi.

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Il Colosseo

L’opera più celebre in assoluto, simbolo della Roma antica, è l’Anfiteatro Flavio (15) , così denominato perché edificato da due imperatori della dinastia Flavia, Vespasiano e Tito, nel I secolo. Viene chiamato Colosseo, dalla “colossale” statua dell’imperatore Nerone che un tempo sorgeva all’esterno.

La struttura ellittica dell’anfiteatro deriva dall’unione di due cavee teatrali, che chiudono lo spazio centrale, l’arena, dove si svolge lo spettacolo. Il termine “anfiteatro”, che deriva dal greco, significa infatti “teatro intorno”.

L’esterno del Colosseo è formato da quattro piani divisi da tre trabeazioni (vedi p. 59), elementi orizzontali continui che poggiano su semicolonne. Tra queste si inseriscono 80 arcate a tutto sesto. Ciascuno dei tre piani con le semicolonne segue un ordine architettonico diverso: quello inferiore tuscanico (vedi p. 88), quello intermedio ionico, quello superiore corinzio. La costruzione si conclude in alto con l’attico, una parete ad anello scandita da lesene, piccoli pilastri leggermente sporgenti dalla parete. L’interno poteva essere coperto da un grande telo mobile (velarium), agganciato al bordo superiore della struttura.

Un arco per celebrare

Alcune opere romane hanno il compito di rendere duratura nel tempo la memoria di una storia gloriosa.

L’arco monumentale è una delle opere celebrative più grandiose della Roma imperiale. Viene edificato per accompagnare l’ingresso di un vincitore di ritorno in città (arco trionfale) oppure per onorare un’autorità (arco onorario), di solito un imperatore. Sculture, rilievi e iscrizioni raccontano le gesta del personaggio. La struttura riprende le grandi porte ad arco nelle mura cittadine, ma, a differenza della porta, l’arco trionfale è libero sui quattro lati. Può avere una sola apertura o tre: ciascuna apertura è detta fornice.

L’ultimo arco di trionfo (e il più grandioso) è l’Arco di Costantino (16), edificato nel 312 d.C. per celebrare la vittoria dell’imperatore Costantino contro Massenzio. Ha tre fornici, di cui quello centrale più ampio.

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I Romani, grandi costruttori
  • Sperimentano nuove                                                           edilizie
  • Le città romane di nuova fondazione hanno uno schema                                                           
  • Edificano grandiose opere architettoniche

Le vie dell'arte - volume B
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Dalla preistoria a oggi