Le vie della storia

Per cominciare

Le vie della storia

Gli Etruschi, un popolo misterioso

Fra il IX e l’VIII secolo la Penisola italica è abitata da popoli di origini e culture diverse. Fra essi emergono due importanti civiltà: quella della Magna Grecia nel Sud (vedi p. 51) e quella degli Etruschi nel territorio compreso fra Toscana, Umbria e Lazio, chiamato Etruria. Gli Etruschi sono sempre stati considerati un popolo misterioso: la loro origine è tutt’oggi discussa ed è difficile comprendere il significato della loro scrittura, derivata dall’alfabeto greco. La loro è una società produttiva e ricca, organizzata in città indipendenti l’una dall’altra, come le polis greche. Professano una religione politeista e credono nella vita nell’oltretomba (1). Il momento di massima fioritura ed espansione della civiltà etrusca è nel VII-VI secolo a.C., e dal V secolo inizia il suo declino. Nel 396 a.C. i Romani conquistano la città di Veio e poi, entro la metà del III secolo a.C., l’intera Etruria: la civiltà etrusca viene definitivamente assorbita da quella romana.

Roma, da villaggio a capitale di un Impero

Secondo la leggenda, Roma viene fondata il 21 aprile del 753 a.C. da Romolo, figlio del dio Marte e della sacerdotessa Rea Silvia. Certo è invece che Roma è uno dei villaggi costruiti dai popoli latini sulle rive del Tevere, nell’odierno Lazio, ed è quello che ha maggiore sviluppo: diventa una città estesa sui sette colli intorno all’isola Tiberina. La storia di Roma si divide in tre fasi fondamentali: a monarchia, la repubblica, l’impero.

  • La monarchia (VIII-VI secolo a.C.): alla guida di Roma si succedono vari re, sette secondo la tradizione, di cui gli ultimi tre etruschi. Nel 509 a.C. i Romani cacciano l’ultimo monarca etrusco, Tarquinio il Superbo, e viene instaurata la repubblica.
  • La repubblica (VI-I secolo a.C.): i poteri di governo sono suddivisi in varie magistrature. Roma si espande prima nella Penisola italica e poi nei territori sul Mediterraneo e in Europa centrale. Ma la brama di potere provoca guerre civili e ribellioni. L’apice delle tensioni si verifica il 15 marzo del 44 a.C.: Cesare, dittatore a vita, è assassinato.
  • L’impero (I secolo a.C.-V secolo d.C.): nel 27 a.C. Ottaviano, nipote e figlio adottivo di Cesare, si fa proclamare Augusto, presentandosi come un principe assoluto per volere divino. I successori di Augusto trasformano il principato in impero dinastico, che raggiunge la massima estensione con Traiano (98-117 d.C.).

Dal III secolo d.C. una crisi politica porta alla divisione dell’Impero fra Occidente e Oriente. Nel 476 d.C. cade l’Impero d’Occidente sotto l’invasione dei popoli germanici. L’Impero d’Oriente invece durerà altri mille anni.

 LEGGI LA CARTA
L’Impero al tempo di Traiano

L’Impero romano raggiunge la sua massima espansione sotto Traiano (98-117 d.C.): i domini vanno dalla Spagna al Medio Oriente, dalla Britannia all’Africa settentrionale.

dalla storia all'arte

Nei rilievi dei monumenti celebrativi vediamo consoli, generali o imperatori mentre fanno un discorso (in latino chiamato adlocutio) alle truppe prima di una battaglia.

  • In questo rilievo è l’imperatore Traiano a parlare al suo esercito: qual è l’imperatore? Come lo riconosci? In che posizione è rispetto ai soldati? Questi cosa fanno?

Le vie dell’arte

Gli Etruschi: un’arte per la vita nell’aldilà

Le principali testimonianze della civiltà etrusca provengono dalle necropoli, che somigliano a vere e proprie città ben organizzate. Le tombe sono arredate e decorate come dimore e al loro interno sono deposti urne e sarcofagi, insieme ai corredi funerari. Gli Etruschi mettono a punto nuove tecniche edilizie (come l’arco a tutto sesto) e realizzano ceramiche (2), opere in bronzo e oreficeria di grande valore (3).

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I Romani e l’eredità greca ed etrusca

I Romani sono legati alle tradizioni e ai valori dettati dagli antenati, ma sono anche interessati ad arricchire il loro sapere attraverso i contatti con altri popoli: riprendono e sviluppano tecniche della civiltà etrusca (come l’arco a tutto sesto, vedi p. 95) e ammirano la civiltà greca, di cui importano numerose opere o le replicano. Alcuni capolavori greci andati perduti sono oggi noti proprio grazie alle copie di età romana, scolpite, dipinte o riprodotte a mosaico.

L’arte romana fra pubblica utilità e propaganda politica

Nonostante le varie influenze, l’arte romana ha dei caratteri molto ben definiti: ha finalità pratiche, ma anche celebrative e di propaganda. I Romani realizzano una rete capillare di collegamenti e servizi per le popolazioni dei loro vasti domini, grazie allo sviluppo di efficienti metodi di costruzione. Imponenti opere pubbliche sono il riflesso della grandezza della civiltà romana: strade, ponti, acquedotti, fognature. Fondando nuove città con edifici per il culto, per l’amministrazione (4), per gli affari, ma anche per lo svago (5), i Romani introducono il loro stile di vita anche in terre lontane. Realizzano inoltre opere celebrative, come archi trionfali, colonne onorarie e imponenti statue, che sono simboli e strumenti di propaganda politica. I ritratti dei personaggi illustri e i rilievi sui monumenti che raccontano battaglie vittoriose e altri eventi storici hanno il compito di esaltare il potere di Roma e glorificare consoli, generali e imperatori.

Storia e natura

L’arte romana è caratterizzata dall’interesse per la realtà. Nei ritratti scolpiti il personaggio è descritto nei tratti e nel carattere; il rilievo storico documenta in maniera puntuale il contesto in cui avviene l’evento. Anche la pittura parietale (6) e i mosaici rivelano un linguaggio naturalistico. Rappresentano non solo temi tratti dal mito o battaglie, ma anche scene di vita quotidiana, animali, giardini, finte architetture in prospettiva.

  ricorda
L’arte di Etruschi e Romani

Etruschi

  • Arredano e decorano le tombe; realizzano ceramiche, oggetti in bronzo e gioielli in oro di grande valore.

Romani

  • Sono interessati alla cultura dei popoli sottomessi, in particolare Greci ed Etruschi.
  • Realizzano grandi opere pubbliche (come strade, ponti e acquedotti) e anche celebrative della potenza di Roma (archi di trionfo, statue, colonne).
  • La pittura, la scultura e il mosaico usano un linguaggio naturalistico.

Il tempo

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi