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Il mosaico di Alessandro

Che cosa sappiamo?

Una delle più gravi perdite dell’arte greca è la pittura. È possibile avere un’idea dei quadri e delle pitture murali greche attraverso altre opere che ne hanno subito l’influsso (come le ceramiche dipinte) o che le hanno replicate. Il grande Mosaico di Alessandro, che decorava il pavimento della Casa del Fauno a Pompei, in Campania, riproduce un dipinto greco del IV secolo a.C. ed è stato realizzato con un milione e mezzo di piccole tessere.

Che cosa vediamo?

Rappresenta un evento storico: Alessandro Magno alla testa dell’esercito macedone mette in fuga i Persiani, guidati da Dario III. Vuole quindi celebrare una vittoria del sovrano macedone contro l’imperatore persiano, suo grande nemico, ma non sappiamo con certezza di quale battaglia si tratti.

Leggiamo l’opera

La scena è divisa in due parti principali: a sinistra l’esercito macedone, a destra quello persiano. Nel groviglio di armi, cavalli e soldati, emergono i due protagonisti: il giovane Alessandro, in armatura ma senza elmo, cavalca in groppa a Bucefalo, il suo cavallo; a destra, Dario si sporge dal carro verso il vincitore mentre i cavalli neri sono lanciati nella fuga. Le tessere riproducono gli effetti creati dalle pennellate della pittura: le ombre, i riflessi luminosi, il chiaroscuro. Con pochi colori e grande precisione sono descritte le armature, i costumi, i finimenti dei cavalli, il carro di Dario. Nell’atmosfera concitata, risaltano le emozioni dei due condottieri, ma anche quelli dei cavalli: fieri e coraggiosi quelli di Alessandro, terrorizzati quelli di Dario.

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi