LE TECNICHE - La fusione del bronzo a cera persa

le tecniche

La fusione del bronzo a cera persa

A partire dalla fine del VI secolo a.C. in Grecia si realizzano sculture in bronzo – una lega di rame e stagno – con la tecnica della fusione a cera persa. Questa permette di lavorare a opere di grandi proporzioni, cave all’interno (e quindi meno pesanti).

Materiali e procedimenti

Nella tecnica a cera persa si procede per varie fasi.

  • Si modella nell’argilla la forma della scultura (anima). Se le dimensioni sono molto grandi, si mette all’interno del modello grezzo un’armatura di ferro per sostenerla.
  • Sull’anima in argilla si stende uno strato di cera, definendo accuratamente tutti i dettagli. Si stende quindi un altro strato di argilla che crea un involucro ben compatto e aderente. Inoltre si costruisce una rete di canaletti che penetra nell’involucro fino alla cera, con varie aperture verso l’esterno (sfiatatoi), una via d’uscita per la cera fusa, e una bocca per colarvi la lega metallica all’interno.
  • L’intera forma viene messa in una fornace a cuocere. Alle alte temperature la cera, sciogliendosi, penetra nei canali ed esce dai fori. Si forma così un’intercapedine fra i due strati di argilla che nel frattempo si sono asciugati.
  • Una volta cotta l’argilla, si fa colare il bronzo fuso all’interno della forma attraverso la bocca già predisposta. Il metallo scende nei canali, spinge l’aria e i vapori, che escono dagli sfiatatoi, e infine riempie l’intercapedine in ogni sua parte.
  • Una volta raffreddato il bronzo, si rompe l’involucro in argilla, liberando la scultura. Si procede così con la rinettatura: la statua viene rifinita con lime e ceselli e dotata di eventuali aggiunte e intarsi in altri materiali.

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi