IN VISITA A… L’acropoli di Atene e il Partenone

grecia arcaica e classica

IN VISITA A... L’acropoli di Atene e il Partenone

Dove siamo?

L’acropoli di Atene si distende, cinta da mura, sul pianoro di una piccola collina, che tuttora emerge sulla città moderna. Le pareti del rilievo sono scoscese, tranne sul lato occidentale, dove si trova l’unico ingresso alla cittadella sacra.

Che cosa sappiamo?

L’acropoli di Atene, realizzata nella seconda metà del V secolo a.C., è composta in massima parte da edifici sacri dedicati alla dea Atena, protettrice della città. A promuovere e finanziare il progetto è Pericle, abile politico alla guida del governo di Atene (449-429 a.C.): pochi decenni prima la città era stata distrutta dai Persiani, sconfitti definitivamente nel 480 a.C. Pericle affida la direzione dell’impresa all’amico Fidia, eccellente scultore, che sarà affiancato dai migliori architetti.

L’acropoli, visibile anche dal mare in tutto il suo splendore di marmi, colori e metalli scintillanti al sole, appariva l’orgogliosa risposta alla distruzione dei Persiani, il segno della rinascita e soprattutto il manifesto della supremazia di Atene nei confronti delle altre città greche e nel Mediterraneo.

Che cosa vediamo?

Oggi è visibile solo una parte degli edifici dell’acropoli di Atene, perché molti sono andati distrutti. Alcuni rilievi e sculture sono custoditi nei musei, mentre è andata perduta la pittura che rivestiva i marmi.


L’acropoli. Alla “città alta” si accede dalla Via Sacra, una strada cittadina che veniva percorsa dalle processioni religiose. Su uno sperone di roccia sulla destra sorge il Tempietto di Atena Nike (“Atena vittoriosa”), eretto dall’architetto Callicrate in stile ionico. Il monumentale ingresso all’acropoli è segnato dai Propilei (“davanti alla porta”), una costruzione simile a un tempio realizzata dall’architetto Mnesicle. A sinistra dei Propilei c’è l’edificio della Pinacoteca, dove si custodivano i dipinti di celebri pittori dell’epoca.

Oltrepassate le colonne dei Propilei, si incontrava la colossale Atena Promachos (“Atena che combatte in prima linea”), una grande statua in bronzo dorato alta 7,5 metri, posta su un alto piedistallo. Purtroppo è andata perduta, come altre opere in bronzo e metalli preziosi, che sono state fuse.

Sul margine sinistro dell’acropoli c’è l’Eretteo, un tempio dedicato a varie divinità, costruito su progetto di Filocle dopo la morte di Pericle. Su un lato dell’edificio si apre la Loggetta delle Cariatidi, dove sei statue raffiguranti figure femminili fungono da colonne.

Il Partenone. Posto sulla sommità della collina, è il tempio più grandioso dell’antichità. Dedicato ad Atena Parthenos (“vergine”), viene edificato su progetto di Ictino e Callicrate, sotto la supervisione di Fidia, responsabile anche delle decorazioni.

Il Partenone è un tempio dorico, che combina però elementi ionici. All’esterno, lungo l’intero perimetro dell’edificio, corre un colonnato (perìstasi) dorico. All’interno si trova la cella rettangolare che presenta un prònao con sei colonne doriche su ciascuno dei lati corti. Il fregio nella trabeazione esterna al tempio è dorico, con mètope alternate a trìglifi, mentre il fregio che corre sui lati della cella è in stile ionico: una grande novità.

La cella è divisa in due vani: in quello posteriore era custodito il tesoro della lega di Delo, composta dalle città greche alleate di Atene; in quello anteriore, più grande, si trovava la colossale statua di Atena Parthenos (alta 12 metri!), realizzata da Fidia: era posta verso il fondo su un piedistallo, rivolta verso l’ingresso e circondata da una fila a due piani di colonne doriche. Purtroppo la statua è andata distrutta, ma sappiamo che era crisoelefantina, cioè era realizzata in oro e avorio.

Le sculture del Partenone. Parte integrante dell’architettura del Partenone erano sculture e rilievi realizzati da Fidia e da squadre di collaboratori (447-432 a.C.), ora conservati in vari musei.

Le mètope del fregio dorico illustrano battaglie della mitologia, vinte da eroi e dèi (come per esempio la lotta tra dèi e Giganti), disposte una per ogni lato, a simboleggiare la civiltà che abbatte la barbarie. Il fregio ionico invece raffigura, in maniera continua, la processione delle Panatenee, le celebrazioni in onore della dea Atena che si tenevano ogni quattro anni e a cui partecipava tutta la città.

Le opere scultoree provenienti dai timpani rappresentano storie della dea. Nel frontone orientale – in corrispondenza dell’ingresso alla cella – si trovava la nascita di Atena, in quello occidentale lo scontro fra Atena e Poseidone per il possesso dell’Attica.

Fidia crea composizioni unitarie: lega fra loro i personaggi delle scene e costruisce sequenze narrative concatenate. Le Tre dee, pervenute prive delle teste dal frontone orientale, sono fra le sculture più affascinanti. Le loro figure monumentali, dalle forme rotondeggianti, sembrano muoversi sotto la stoffa delle vesti, che aderiscono al corpo come se fossero bagnate: è l’effetto del cosiddetto “panneggio bagnato”, una tecnica ideata da Fidia che gli permette di mettere in risalto l’anatomia, rendendo più realistiche e naturali le sue sculture.

Alla fine della visita ho imparato che...

L’acropoli di Atene è il luogo più emblematico dell’arte greca. Fidia concepisce un insieme di edifici sacri in cui architettura, scultura e pittura si armonizzano perfettamente.

nel frattempo in... Persia

Dalla fine del VI secolo e poi nel corso del V secolo a.C. i re persiani della dinastia Achemenide, nemici dei Greci, costruiscono la nuova capitale, Parsa (per i Greci “Persepoli”, cioè “città della Persia”). È una città regale: a differenza di Atene che, con la sua acropoli, è edificata per celebrare la grandezza di un popolo, Persepoli esalta il monarca assoluto e la sua stirpe.

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi