L’arte micenea

creta e micene

L’arte micenea

Città-fortezze per una civiltà di re, guerrieri ed eroi

Dal 1600 a.C. nella Grecia continentale (Peloponneso) sorgono città-fortezze, molto diverse dalle città-palazzo di Creta. Micene, Tirinto, Pilo sono piccoli centri urbani ben chiusi da possenti cinta murarie ed eretti su alture protette, dominanti il territorio circostante.

Micene: città-fortezza

Il centro più importante è Micene, che si sviluppa tra il 2000 e il 1200 a.C. con l’arrivo degli Achei. La cittadella (8) sorge su un’altura protetta dalle montagne e da un burrone, ed è chiusa all’esterno da mura ciclopiche (cioè così grandi da richiamare i giganteschi Ciclopi del mito), costruite accostando enormi blocchi di pietra senza usare la calce.

Si accede dalla Porta dei Leoni (9), che ha una struttura trilitica (vedi p. 20). Sull’architrave poggia un enorme blocco di pietra a forma triangolare, dove sul lato esterno sono scolpiti due leoni, uno di fronte all’altro. Gli animali, di profilo, si ergono poggiando le zampe anteriori sul piedistallo di una colonna assottigliata verso il basso, secondo il modello cretese.

Varcata la porta, si percorre una strada in salita e si giunge all’acropoli, la “città alta”, dove sorgeva il palazzo reale. L’edificio era organizzato intorno a un piccolo cortile interno, su cui si affacciava la grande sala di rappresentanza (mègaron) del re. Al centro dell’ambiente si trovava il focolare, circondato da quattro colonne; il soffitto aveva un’apertura centrale che serviva per far entrare aria e luce, ma anche per far uscire il fumo. Le pareti erano decorate con pitture murali raffiguranti scene di caccia e guerra.

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Le tombe

All’interno delle mura di Micene, in prossimità della Porta dei Leoni, sorge una necropoli (che letteralmente significa “città dei morti”): un’area dedicata alle sepolture, chiusa da un muro circolare. Qui si trovano tombe a fossa, cioè scavate nel terreno, dove sono stati rinvenuti ricchi corredi funerari: si tratta evidentemente di sepolture principesche.

Altre tombe nei dintorni della città hanno invece una struttura a thòlos: si tratta di ambienti scavati nelle pendici di colline, sormontati da una sorta di cupola (thòlos in greco significa appunto “cupola”). Un esempio significativo è la tomba detta Tesoro di Atreo (10) o Tomba di Agamennone. Percorrendo un lungo corridoio (dròmos) scoperto e leggermente in discesa, si arriva al portale d’ingresso, attraverso cui si accede a un grande ambiente a pianta circolare: le pietre squadrate, che formano le pareti disposte ad anello, diventano più piccole procedendo verso l’alto, così da creare un’inclinazione delle superfici, fino alla conclusione a cono sulla sommità (chiamata “pseudocupola” o “falsa cupola”). Da qui si accede alla camera sepolcrale vera e propria, dove veniva deposta la salma: si tratta di un ambiente piccolo, di forma quadrangolare.

Maschere funerarie

I preziosi oggetti rinvenuti in alcune tombe testimoniano la ricchezza dell’aristocrazia micenea, ma anche l’estrema abilità degli artefici nella lavorazione dei metalli. Si tratta di armi, gioielli, tazze, maschere per i defunti: oggetti realizzati spesso in oro.

Le varie maschere auree trovate nelle tombe a fossa dentro la cinta muraria di Micene ricalcano le fattezze del defunto. La più celebre (e quella meglio conservata), detta Maschera di Agamennone (11), ha il volto di un nobile guerriero che sembra addormentato: occhi leggermente allungati, sopracciglia folte, naso schiacciato, zigomi pronunciati, labbra fini, baffi e barba molto curati. È stata scoperta oltre un secolo fa dall’archeologo Heinrich Schliemann, il quale pensò si trattasse appunto della maschera di Agamennone, il leggendario re di Micene che partecipò alla guerra di Troia, ma gli studi successivi hanno dimostrato che è ben più antica.

  ricorda
L’arte micenea
  • Le città sono protette da mura
  • Le pitture rappresentano scene di caccia e di                                                           
  • Le tombe sono scavate nel terreno o hanno una struttura a                                                         

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi