CONFRONTO - Centre Pompidou / Musée du Quai Branly

architettura contemporanea

Confronto

Renzo Piano e Richard Rogers

Centre Pompidou

Jean Nouvel

Musée du Quai Branly

Che cosa sappiamo?

Il Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou è l’esito di un concorso internazionale del 1971, vinto dall’italiano Renzo Piano e dall’inglese Richard Rogers (1933-). Voluto dal presidente francese di cui porta il nome, si trova nel cuore della città di Parigi, nel Marais, e quando fu inaugurato creò grande stupore perché vistosamente in contrasto con l’architettura parigina circostante. Con i suoi 100.000 metri quadrati di superficie, è un ambizioso spazio polifunzionale destinato ad accogliere collezioni museali, aree deputate alla musica, una biblioteca e spazi espositivi per l’arte contemporanea.

Sempre a Parigi, il Musée du Quai Branly, situato nei pressi dell’omonimo lungosenna, a breve distanza dalla Torre Eiffel, è nato nel 2006 per contenere un’esposizione permanente e spazi per mostre temporanee dedicate all’arte non occidentale. Si estende su una superficie di oltre 40.000 metri quadrati ed è stato progettato dall’architetto francese Jean Nouvel (1945-). Oltre al museo, il complesso polifunzionale ospita gli uffici del personale e dei ricercatori, laboratori, una libreria, una biblioteca, un auditorium, aule per lezioni, una sala di lettura, un ristorante.

leggiamo le opere

La facciata del Centre Pompidou è aperta su una vasta piazza. Attraverso un’architettura innovativa, Piano e Rogers hanno trasformato quello che doveva essere un semplice contenitore in una sorta di motore, in cui ogni funzione dell’edificio è a vista, perfettamente leggibile e identificabile. Il muro è infatti una sorta di pellicola trasparente che svela la struttura metallica e le ampie piastre orizzontali che formano i cinque piani.

La scala mobile, che percorre con diagonali spezzate l’edificio, si snoda dal piano terra fino al tetto e, essendo completamente rivestita di plexiglas, offre nel suo percorso viste inedite sulla città, che rinsaldano il legame tra la “macchina museale” e lo spazio parigino circostante. Inoltre il sistema di condutture è visibile all’esterno, con i tubi metallici di diversi colori: giallo per l’elettricità, rosso per gli ascensori e le scale mobili, verde per l’acqua e blu per l’impianto di aerazione.

Diverso è il rapporto con lo spazio circostante del Musée du Quai Branly: dal lato della Senna, una lunga recinzione in vetro alta 12 metri e lunga 200 segue l’andamento del lungofiume e svela il più possibile dell’edificio interno e del giardino. Quest’ultimo, nelle intenzioni del paesaggista che lo ha disegnato, Gilles Clément, con i suoi sentieri tortuosi lastricati di ciottoli e con piccoli laghetti, deve offrire interessanti scorci dell’edificio principale, ma soprattutto invitare alla meditazione: con le sue piante esotiche prepara alla visita del museo e delle sue collezioni.

Sempre dal lato rivolto alla Senna, l’edificio è completato da un muro vegetale che copre e smaterializza la facciata del museo, rendendo la struttura un centro pulsante di vita e creazione.

completa il confronto

Osserva le immagini e rispondi alle domande.


1. Sia il Centre Pompidou sia il Musée du Quai Branly sono nati per accogliere musei.

In che modo la struttura esterna prepara il visitatore a quello che troverà al suo interno?

2. Le strutture si integrano in modo differente con lo spazio circostante usando, all’esterno, elementi che di solito non sono tipici di un’architettura. Di che cosa si tratta nei due casi?

3. Osserva i materiali utilizzati: quale edificio usa materiali moderni? Quale invece utilizza materiali naturali?

4. Fai una ricerca sul sito web delle due istituzioni e scegli due oggetti delle collezioni che secondo te rappresentano il museo in modo più completo e interessante.

Le vie dell'arte - volume B
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Dalla preistoria a oggi