Archistar oggi

architettura contemporanea

Archistar oggi

Volumi scomposti e ricomposti, linee sinuose e forme irregolari: gli edifici diventano i simboli delle città

Nel variegato panorama dell’architettura contemporanea, dominato da figure di importanti architetti – i cosiddetti archistar a capo di grandi studi e progetti, è difficile individuare un filo conduttore.

Gli edifici sono visti, di volta in volta, come volumi da scomporre e ricomporre liberamente, integrati nel tessuto urbano contemporaneo o in rottura con esso. Per cercare di tracciare una linea comune tra queste tendenze analizzeremo l’opera di alcuni architetti che, in luoghi e modi molto diversi, hanno contribuito a modificare gli edifici simbolo delle città: un grattacielo, un museo, una stazione.

Un nuovo museo: il Guggenheim di Bilbao

Nel 1997 ha aperto al pubblico il Guggenheim Museum (94) di Bilbao, in Spagna, progettato dall’architetto canadese Frank Gehry (1929-). In un modo molto innovativo, Gehry ha “decostruito”, cioè ha “scomposto”, in modo spettacolare lo spazio del museo, attraverso volumi morbidi e mai geometrici.

All’esterno, l’edificio è formato da una serie di forme complesse, che rompono decisamente con il tessuto urbano circostante, ma allo stesso tempo si dispongono fluide ed eleganti, anche grazie all’uso di materiali sobri e pregiati, come le lastre di titanio. Nell’edificio non esiste una sola superficie piana: si tratta di un’architettura che i critici chiamano “decostruttivista”, perché lavora per scomposizione, quasi “smontando” i princìpi dell’architettura.

Un nuovo grattacielo: lo Shard di Londra

Uno dei protagonisti dell’architettura contemporanea internazionale è l’italiano Renzo Piano (1937-). L’architetto genovese lavora in tutto il mondo e ha costruito gli edifici più diversi, tra cui teatri, musei, palazzetti dello sport e aeroporti.

Nel 2012 ha completato, a Londra, quello che attualmente è l’edificio più alto d’Europa, The Shard (95), che significa “La scheggia”. Piano reinventa uno degli edifici simbolo dell’architettura del Novecento, il grattacielo, trasformandolo in una sorta di guglia che sembra emergere dall’acqua del Tamigi e svettare verso il cielo. La pianta è simile a un ottagono, ma con i lati irregolari e inclinati, che si restringono progressivamente verso l’alto.

Secondo Piano la luce è un elemento fondamentale dell’architettura: per questo motivo tutte le facciate sono rivestite da una sorta di “seconda pelle” di vetro, isolata dalla struttura dell’edificio da un’intercapedine che permette anche il passaggio dell’aria e la ventilazione naturale.

Con una spiccata vocazione contemporanea, lo Shard è uno spazio polifunzionale. Al suo interno ospita infatti strutture commerciali, uffici, ma anche lussuose residenze private, un hotel e una clinica ospedaliera: una sorta di città verticale che può contenere al suo interno oltre settemila persone.

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Una nuova stazione marittima: l’“ostrica” di Salerno

In un panorama che sembra controllato da grandi figure maschili di archistar spicca l’anglo-irachena Zaha Hadid (1950-2016), prima donna a ricevere, nel 2004, il prestigioso Premio Pritzker, massimo riconoscimento per un architetto.

Nel 2016, poche settimane dopo la scomparsa di Zaha Hadid, è stata inaugurata, dopo lunghi anni di cantiere, la Stazione Marittima (96) sul porto commerciale di Salerno. L’“ostrica”, come è stata ribattezzata fin dall’inizio dei lavori, è un largo edificio che si sviluppa in orizzontale, ospita negozi e uffici e soprattutto il terminal per le partenze e gli arrivi dei viaggiatori via mare.

Dall’alto spicca la copertura sinuosa, decorata in ceramica: secondo le intenzioni di Zaha Hadid l’edificio, in calcestruzzo armato, doveva apparire “solido e liquido” al tempo stesso, integrandosi in questo modo con il mare che lo circonda e con le maioliche che, fin dal Medioevo, sono tipiche decorazioni delle architetture salernitane.

  ricorda
L’architettura contemporanea
  • Scompone liberamente i volumi degli edifici
  • Si relaziona in modi diversi nello spazio urbano: si integra o cerca la                                                           
  • Archistar famose sono Frank Gehry, l’italiano                                                           e Zaha Hadid

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi