IL SEGNALIBRO - Conservare e restaurare

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  Conservare e RESTAURARE

Il tempo che passa lascia i segni anche su monumenti e opere d’arte. Vediamo quali sono i modi per limitare i danni

Tutto al mondo invecchia più o meno velocemente: le persone, gli animali, gli alberi, le montagne. E anche le materie dell’arte invecchiano, degradandosi nei secoli: le pietre e i mattoni dell’architettura, i marmi e i bronzi delle statue, i colori dei dipinti mobili e degli affreschi, le carte dei disegni e dei libri, le fibre degli arazzi e dei tessuti... Per questi oggetti, definiti in modo generale “beni culturali”, il degrado varia a seconda delle condizioni ambientali: un marmo battuto dal vento e dalla pioggia si erode prima di uno al coperto, così come un disegno esposto alla luce solare sbiadisce prima di uno chiuso in un cassetto al buio.

Che cosa vuol dire conservare?

Per allungare l’esistenza delle creazioni artistiche e preservarne l’integrità, si pratica la conservazione dei materiali originali, intervenendo direttamente o indirettamente sui “beni culturali”.

Conservare direttamente un bene significa assicurare che rimanga in buono stato attuando una manutenzione corretta e costante, come riparare un tetto in un edificio, risarcire un intonaco, spolverare una statua o un quadro. Prevenire così il degrado è un po’ come prevenire le malattie con uno stile di vita sano.

Per conservazione indiretta si intende invece l’azione che modifica le condizioni ambientali, migliorandole se sono nocive (con il controllo del microclima per limitare umidità, secchezza, luce e così via); altrimenti, si sceglie di spostare l’oggetto a rischio altrove, per esempio si porta una statua dall’aperto al chiuso.

Che cosa vuol dire restaurare?

Il restauro di un bene culturale è un intervento più invasivo, che entra nella consistenza fisica dell’oggetto e la modifica per salvaguardarlo. Comprende il consolidamento della struttura – dall’architettura di un edificio al supporto di un dipinto – e delle altre componenti, come intonaci, patine, colori; la pulitura, che rimuove sostanze opache e inquinanti e restituisce leggibilità alle superfici; la reintegrazione di lacune pittoriche o di parti mancanti, con materiali e tecniche che si distinguono dall’originale.

Il restauro, fin dal secolo scorso, è una pratica interdisciplinare, con aspetti scientifici. Oggi si avvale anche di tecnologie avanzatissime, specie nella fase “diagnostica”, quella cioè in cui si accertano i problemi di un’opera d’arte prima di intervenire.

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi