La nascita del design contemporaneo

La nuova società industriale, che ha trasformato i bisogni delle famiglie, è terreno fertile per la nascita del design, cioè la progettazione di oggetti di uso comune e di arredamento destinati alla produzione industriale. Questi oggetti devono essere semplici e funzionali, cioè facili da produrre e utili per chi li possiede, oltre che piacevoli da vedere. Nel Novecento il ruolo del progettista che disegna un mobile o una tazzina da caffè assume tale importanza che anche famosi architetti si dedicano alla creazione di mobili e oggetti.

Le Arts and Crafts

L’idea che l’arredamento si debba integrare piacevolmente con l’edificio che lo ospita è alla base del movimento scozzese delle Arts and Crafts (Arti e Mestieri). Uno dei principali esponenti è l’architetto Charles Rennie Mackintosh (1868-1928), autore di numerosi progetti per case e negozi, ma anche per i loro arredi: dalle sedie ai tavoli, alle lampade, alle posate.

A testimonianza della sua modernità, la sedia Hill House (55), progettata nel 1903, è prodotta ancora oggi. Con uno schienale altissimo, che assomiglia a una scala e che termina in una griglia quadrata, è semplice e geometrica, realizzata in legno di rovere scuro.

Il design del Bauhaus

Anche il Bauhaus si dedica al design: tutti i membri della scuola devono collaborare alla creazione di edifici in cui tutti gli elementi, dall’architettura agli arredi, siano studiati nel loro contesto, con attenzione alla razionalità delle forme e ai materiali usati, che influenzano la produzione degli oggetti.

Uno dei progetti più significativi in questo senso è la Poltrona Vasilij (56), disegnata nel 1925 da Marcel Breuer, che era direttore del laboratorio del legno presso il Bauhaus di Dessau. La poltrona era rivoluzionaria per la scelta dei materiali: la struttura è infatti costituita da un tubo d’acciaio, ispirato a quello dei telai delle biciclette. Il nome deriva dal fatto che il primo esemplare decorava il salone dell’appartamento del pittore Vasilij Kandinskij (vedi p. 456), che tra il 1922 e il 1933 insegnava decorazione murale al Bauhaus.