Il Bauhaus
Uno stile geometrico e rigoroso per la nuova architettura tedesca
Uno stile geometrico e rigoroso per la nuova architettura tedesca
Agli inizi del Novecento in Germania l’architetto tedesco Walter Gropius (1883-1969) è chiamato a dirigere l’Accademia di Belle Arti della città di Weimar, dove decide di rinnovare drasticamente gli insegnamenti e i programmi della scuola. L’architettura diventa l’arte principale e così il movimento e l’Accademia stessa prendono il nome di Bauhaus, che in tedesco significa “la casa del costruire”.
Secondo Gropius le arti – come la scultura e la pittura – devono collaborare con l’architettura: quello che immagina è un nuovo stile geometrico e rigoroso, privo di elementi decorativi. La scuola di Gropius è una comunità di artisti, architetti, artigiani che devono lavorare insieme, ognuno secondo la propria specifica competenza.
Le teorie e le riflessioni di Gropius trovano un’applicazione pratica in quello che si può considerare il manifesto del movimento: la nuova Sede del Bauhaus (54) a Dessau, sempre in Germania.
L’edificio, del 1926, è chiaro e razionale: semplici volumi geometrici in cui ogni parte corrisponde a una precisa funzione: i laboratori, le aule, l’auditorium, gli uffici, le residenze per gli studenti. La luce ha grande importanza nell’edificio: grandi vetrate illuminano i laboratori e le aule, mentre la parte dove vivono gli studenti ha finestre e piccoli balconi.
Nel 1933 il regime nazista ordina la chiusura del Bauhaus. Molti professori e allievi lasciano la Germania e si trasferiscono negli Stati Uniti, dove daranno un’impronta decisiva all’architettura nord-americana.
Una delle lezioni fondamentali del Bauhaus è la funzionalità degli spazi, ottenuta con forme semplici, poche decorazioni e molta luce.
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi