Antoni Gaudí

modernismo

l’artista

Antoni Gaudí

Forme bizzarre

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la città spagnola di Barcellona vive un’intensa stagione di rinnovamento, sia culturale sia architettonico: uno dei protagonisti di questa trasformazione è l’architetto Antoni Gaudí (1852-1926). Il suo stile, molto originale, prende spunto da lontane tradizioni artistiche, come il Gotico, l’arte dell’ultimo periodo del Medioevo, caratterizzato da architetture sviluppate in verticale con alte guglie. Sette edifici da lui costruiti a Barcellona, o nei pressi della città, sono oggi Patrimonio dell’Umanità.

Case bizzarre

La modernità di Gaudí sta nel realizzare edifici funzionali, perfetti per le esigenze della vita moderna, e insieme decorati in modo spettacolare grazie all’uso di forme bizzarre e materiali preziosi. Tipiche delle sue architetture sono infatti i trencadís, cioè mosaici fatti con frammenti di piastrelle di ceramica colorata.

Nel cosiddetto “quadrato d’oro”, la zona residenziale più esclusiva di Barcellona, si trova uno dei più interessanti esempi delle sue creazioni: Casa Batlló (51), un edificio con la facciata interamente rivestita di mosaici colorati. Tutta la struttura è movimentata da piccoli balconi curvi: gli abitanti del quartiere la chiamavano “la casa degli sbadigli” per la forma – simile a una bocca spalancata – delle aperture del primo piano.

Un parco fantastico

Nel centro di Barcellona si estende il Parco Güell (52), commissionato dall’industriale Eusebi Güell che voleva un parco panoramico con vista sulla città. Si trova su una collina ricca di dislivelli: Gaudí li sfrutta adattando la sua architettura al terreno in modo che il giardino sembra emergere dalla terra.

Tutti gli edifici presenti nel parco sono ricoperti di maioliche colorate e sembrano case fiabesche.

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La cattedrale infinita

L’edificio più noto di Gaudí è la Sagrada Familia (53), un’enorme chiesa ancora oggi incompiuta. L’architetto inizia a dirigere il progetto nel 1883: fin dall’inizio la costruzione procede molto lentamente perché Gaudí non segue un piano preciso ma procede un passo per volta, secondo le sue intuizioni. Prima della morte dell’architetto vengono completate solo la cripta, l’abside e una delle torri della facciata, e ancora oggi i lavori continuano lentamente, nonostante dubbi e polemiche, visto che non esiste alcun progetto chiaro lasciato dal suo creatore.

Nonostante sia incompiuta, la chiesa mostra come Gaudí si sia ispirato alle grandi cattedrali del Medioevo. L’architetto usa un linguaggio gotico caratterizzato da altissime guglie, trasformandolo con la fantasia che è tipica delle sue creazioni.

  ricorda
Antoni Gaudí
  • Prende spunto da stili del passato, come il                                                           , rielaborandoli in modo fantastico
  • I suoi edifici hanno                                                           bizzarre
  • Decora le sue architetture con frammenti di                                                           colorata

IL SEGNAlibro

  Che COs’È l’Unesco?

Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1945, la comunità internazionale crea l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), con l’obiettivo di promuovere la pace e le relazioni tra i popoli. Data l’importanza della cultura per questo obiettivo, all’interno dell’ONU fu istituita un’agenzia speciale, l’UNESCO, che si dedica all’educazione, alla scienza e, appunto, alla cultura.

Un’importante attività dell’UNESCO è il riconoscimento del “patrimonio mondiale dell’umanità” da proteggere. Il concetto di base è che un bene culturale non appartiene solo a chi lo possiede, ma all’umanità intera, e che se quel bene viene distrutto a causa della guerra, per incuria o altro, la perdita colpisce tutto il genere umano e non solo il Paese in cui si trova.

Il patrimonio mondiale, i cui beni sono elencati in una lista, è sia tangibile (cioè concreto, come architetture, centri storici, siti naturali e così via) sia intangibile (come le tradizioni nello spettacolo, nei mestieri...). Il riconoscimento UNESCO non comporta finanziamenti, ma stimola i Paesi a prendersi cura del loro patrimonio. L’Italia è il Paese al mondo con il più alto numero di siti UNESCO (ben 54!), e anche per questo attira molti visitatori.

Le vie dell'arte - volume B
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Dalla preistoria a oggi