Auguste Rodin

postimpressionismo

l’artista

Auguste Rodin

Lo scultore di opere tragiche e appassionate

Nell’Ottocento l’arte guida è la pittura: è nei dipinti che gli artisti sperimentano soluzioni nuove, destinate a rivoluzionare per sempre l’arte. In questo panorama, però, ricopre un ruolo molto importante anche lo scultore Auguste Rodin (1840-1917), che, nelle sue opere, sembra “forzare” i limiti della scultura, elaborando uno stile innovativo che crea le premesse per molte delle sperimentazioni del secolo successivo.

Rodin rifiuta le tradizioni dell’Accademia, ma nello stesso tempo ama l’arte del passato: durante un viaggio a Firenze scopre le sculture di Michelangelo, di cui predilige le opere non finite, che sembrano lottare con la materia da cui emergono.

Un portale monumentale

Per il Museo di Arti Decorative di Parigi Rodin realizza la Porta dell’Inferno (44), in bronzo. Ispirandosi alla Divina Commedia di Dante, Rodin immagina un universo di figure monumentali, che si muovono liberamente sui battenti e sugli stipiti della porta, senza che una rigida geometria controlli la divisione delle scene: le figure invadono ogni spazio e sembrano uscire dai confini dell’architettura. Al centro del riquadro superiore spicca la figura del pensatore: un uomo – allusione a Dante, ma più in generale alla figura dell’artista e del poeta –, che, in una specie di isolato distacco, medita sul destino dell’umanità.

Abbraccio senza tempo

La passione di Rodin per le vicende narrate da Dante nell’Inferno ritorna anche in una delle sue sculture più famose, Il bacio (45). L’opera rappresenta Paolo e Francesca, i due amanti di cui Dante aveva raccontato la passione e la fine tragica: sorpresi dal marito di lei, furono entrambi uccisi. Lo scultore aveva già studiato questo tema per la Porta dell’Inferno, e poi realizza in marmo varie versioni. Rodin lascia il suo gruppo “non finito”: i due personaggi che emergono dallo stesso blocco di marmo hanno i volti non perfettamente definiti. Le due figure si avvolgono in un abbraccio e i volti quasi scompaiono: in questo modo, la vicenda tragica di Paolo e Francesca diventa una storia d’amore universale e senza tempo.

  ricorda
Auguste Rodin
  • Rinnova il linguaggio della                                                           
  • Si ispira al non finito di                                                           

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi