I preraffaelliti

romanticismo

I preraffaelliti

Un movimento artistico in contrasto con i maestri del Rinascimento

Nel 1848, in forte polemica con la celebrazione del progresso tipica dell’inizio dell’Ottocento, un gruppo di studenti della Royal Academy, la prestigiosa scuola d’arte di Londra, accomunati dal disagio verso la civiltà industriale, fonda la “Confraternita dei preraffaelliti”. Questi artisti guardano ai secoli prima di Raffaello e dei maestri del Rinascimento maturo, quando arte, cultura, natura e artigianato convivevano liberamente.

In quest’attenzione al passato, i preraffaelliti si ispirano alle forme pure degli artisti del primo Rinascimento, da Beato Angelico a Piero della Francesca, e prendono i loro soggetti da testi letterari come la Divina Commedia di Dante o le tragedie di Shakespeare, il più importante autore inglese di teatro.

Caposcuola del movimento è Dante Gabriel Rossetti (1828-1882), poeta e pittore.

Una religiosità semplice

Ritornare all’arte del primo Rinascimento, quella che precede i grandi maestri come Raffaello, vuol dire anche ritornare alla raffigurazione di una religiosità più semplice, pura, senza enfasi e retorica.

In Ecce ancilla Domini (13), un dipinto dal titolo latino che vuol dire “Ecco l’ancella del Signore”, Rossetti raffigura uno dei temi tipici del Quattrocento italiano, l’Annunciazione. In uno spoglio interno domestico, un angelo, raffigurato come un uomo, senza ali, offre un fiore a una Maria quasi spaventata dal fatto che la scelta di Dio sia ricaduta proprio su di lei. Così come lo spazio, anche la rappresentazione è essenziale: prevale il colore bianco, che lascia intravedere ampie parti della tela sottostante, come se la purezza del tema non avesse bisogno di artifici.

Un amore trasfigurato dall’arte

Rossetti aveva ereditato la passione per Dante Alighieri dalla sua famiglia, di origini italiane, che aveva scelto di chiamarlo proprio come il poeta fiorentino del Trecento. Oltre a tradurre in inglese alcune opere di Dante, Rossetti fece di Beatrice, la donna amata dal poeta e protagonista della Divina Commedia, il soggetto di numerosi dipinti.

Nella tela Beata Beatrix (14), Beatrice assume le fattezze della moglie di Rossetti, Elizabeth Siddal, immediatamente dopo la sua morte, a simboleggiare un amore prematuramente spezzato dalla scomparsa della giovane donna.

  ricorda
I preraffaelliti
  • Prendono a modello l’arte prima di                                                           
  • Dante Gabriel Rossetti raffigura i temi religiosi o letterari con uno stile semplice e puro                                                           

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi