Le vie della storia

Per cominciare

Le vie della storia

L’età delle rivolte

Nell’Ottocento l’Europa, e in particolare la Francia, è sconvolta da rivolte e moti rivoluzionari. Alla morte del re francese Luigi XVIII, moderato e amante della pace, sale al trono il fratello Carlo X, reazionario e convinto che il re debba avere un potere assoluto: nel 1830 abolisce così la libertà di stampa e riforma le leggi elettorali a danno della borghesia. La classe media parigina si rivolta e Carlo X è costretto a fuggire, ma anche il nuovo sovrano, Luigi Filippo d’Orléans, si rivela un conservatore: nel 1848 una nuova rivolta lo costringe a lasciare il trono. Nella primavera del 1848 l’Europa è in fiamme (1): moti rivoluzionari scoppiano in Austria, in Prussia, in Ungheria, chiedendo riforme liberali e una maggiore partecipazione della borghesia al governo.

Lo sviluppo industriale

L’Ottocento è il secolo del progresso in vari campi del sapere umano, sviluppato sulla scia delle conquiste scientifiche e tecniche del Settecento. Nel 1769 l’inglese James Watt aveva brevettato la macchina a vapore, che sfruttava il calore per produrre movimento. La macchina a vapore, alimentata a carbone, diviene il cuore dell’industria moderna, rivoluzionando anche i trasporti, con l’invenzione della locomotiva. Migliorano anche le comunicazioni, prima con il telegrafo e poi con un sistema senza fili che utilizza le onde radio: nel 1897 l’italiano Guglielmo Marconi inventa il telefono.

I cambiamenti sociali

Lo sviluppo tecnologico ed economico influenza anche la crescita demografica: nell’Ottocento la popolazione europea passa dai 187 milioni del 1800 ai 266 milioni del 1850. Molti di questi uomini e donne vivono in condizioni terribili: lo sviluppo industriale, infatti, da un lato ha permesso alla borghesia di arricchirsi, dall'altro ha portato alla nascita della classe operaia, che lavora per turni lunghissimi e per una paga molto bassa. A essere sfruttati sono soprattutto le donne, pagate meno, e i bambini, che iniziano a lavorare fin dai sette anni.

Nel 1848, mentre in Europa infuriano le rivolte, i due filosofi Marx ed Engels scrivono il Manifesto del Partito Comunista, che invita i lavoratori di tutto mondo a ribellarsi a queste condizioni disumane e a creare una società senza classi, senza sfruttati e senza sfruttatori.

La nascita della Germania e dell’Italia

I cambiamenti politici più rilevanti avvengono in Italia e in Germania (2). In Italia il Risorgimento, la lotta per l’unificazione e l’indipendenza della Penisola, si conclude nel 1861, con la nascita ufficiale del Regno d’Italia. Nel 1870 l’Italia annette Roma, che diventa la nuova capitale, dopo Torino e Firenze. Nello stesso anno si combatte la guerra franco-prussiana: la Francia viene sconfitta dal regno tedesco di Prussia che diviene una nuova formidabile potenza in Europa. Con la proclamazione dell’Impero tedesco nel 1871, nasce ufficialmente la Germania.

 LEGGI LA CARTA
L'Europa nella seconda metà dell'Ottocento

Nella seconda metà dell’Ottocento si formano due grandi Stati nazionali con la creazione del Regno d’Italia e l’unificazione della Germania. Nasce infatti il cosiddetto Secondo Reich, che succede al Primo, il Sacro Romano Impero.

dalla storia all'arte

Il dipinto Il Quarto stato di Pellizza da Volpedo è diventato un’icona delle lotte e delle rivendicazioni sociali ed economiche dei più poveri. Il titolo allude alla struttura della società, in cui il primo stato è la nobiltà, il secondo il clero, il terzo la borghesia e il quarto i diseredati che non possiedono nulla. Partendo da un fatto di cronaca – la manifestazione di un gruppo di braccianti – il pittore comunica un messaggio universale: i contadini diseredati avanzano come un fiume con tre compagni che li precedono, e sembrano entrare nello spazio dell’osservatore.

  • Osserva la donna con in braccio un bambino: quale figura della religione cristiana ti ricorda? Perché credi che l’autore abbia scelto proprio questa immagine?

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Le vie dell’arte

Artisti rivoluzionari

Gli artisti spesso rifiutano l’insegnamento tradizionale delle Accademie (le scuole d’arte) e propongono opere nuove, diverse, non sempre immediatamente amate e apprezzate dal pubblico. Molte delle opere più importanti dell’Ottocento francese non furono accettate dalle giurie dei Salons, le mostre ufficiali, perché considerate scandalose o semplicemente “brutte”, non conformi ai canoni ufficiali. Nel 1863 la giuria diede dei verdetti particolarmente rigidi, escludendo quasi 3000 dipinti: per offrire comunque una sede agli artisti rifiutati, fu creato il Salon des Refusés, che esponeva gli esclusi.

Romanticismo, Realismo e Impressionismo

Nell’Ottocento il centro più importante di produzione artistica è Parigi, la capitale francese. L’arte più innovativa e sperimentatrice è la pittura.

  • Agli inizi del secolo si diffonde in Europa il Romanticismo, che celebra la forza delle passioni e del sentimento e manifesta un desiderio di ritorno alla natura, contrapponendo la libertà personale dell’artista ai vincoli imposti dalle Accademie.
  • Più legato alle trasformazioni sociali della Rivoluzione industriale è il Realismo, un movimento che rifiuta i modelli della tradizione per rappresentare la realtà in tutti i suoi aspetti, anche quelli più disturbanti.
  • Nella seconda metà del secolo alcuni pittori rivoluzionari scelgono di dipingere direttamente dal vero (3), studiando il variare degli effetti della luce durante il giorno o le stagioni: nasce l'Impressionismo.

Oltre l’Impressionismo

Alla fine dell’Ottocento diventa sempre più difficile, per gli storici dell’arte, distinguere in categorie artisti e movimenti: si parla così di Postimpressionismo per indicare quegli artisti che, partendo dalla fondamentale esperienza dell’Impressionismo, scelgono spesso strade divergenti e personalissime. Gli artisti più rappresentativi del Postimpressionismo sono Paul Cézanne, Paul Gauguin e Vincent van Gogh:

  • Cézanne innova il modo di rappresentare oggetti, paesaggi e figure nello spazio;
  • Gauguin traduce con colori squillanti e lontani dalla realtà il suo amore per i Paesi esotici della Polinesia;
  • Van Gogh, grazie al colore e a energiche pennellate, trasferisce sulla tela il disagio di una vita difficile (4).

Tutte queste novità gettano le basi per le esperienze artistiche del Novecento.

  ricorda
L'arte dell’Ottocento
  • Nell’Ottocento gli artisti contrappongono agli insegnamenti tradizionali delle scuole d’arte (le Accademie) stili nuovi e anticonvenzionali.
  • In Europa si diffondono il Romanticismo e il Realismo; molto importanti in Francia sono gli impressionisti, che dipingono direttamente dal vero.
  • Nella seconda metà dell’Ottocento grandi artisti, come Cézanne, Van Gogh e Gauguin sviluppano stili molto personali: per trovare un nome comune che li raggruppi si parla di Postimpressionismo.

Il tempo

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi