SCOPRI L'OPERA - Le fucilazioni del 3 maggio 1808

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Francisco Goya

Le fucilazioni del 3 maggio 1808

Che cosa sappiamo?

Nel 1808 le truppe di Napoleone invadono la Spagna e il comandante francese dà l’ordine di catturare i ribelli: centinaia di persone vengono condannate a morte e fucilate all’alba del 3 maggio. Sei anni dopo Goya, il quale aveva partecipato alla rivolta, ricorda gli eventi in una grande tela, che diventa un vero e proprio manifesto contro gli orrori della guerra.

Che cosa vediamo?

Goya sceglie di rappresentare il fatto storico direttamente e non in modo allusivo tramite il mito. Sulla destra un gruppo di soldati, disposti in diagonale, sta per procedere all’esecuzione. Ai piedi dell’armata si accumulano, sul suolo nudo e giallastro, i cadaveri dei patrioti già fucilati, il cui sangue si sparge a terra; in secondo piano, altri prigionieri stanno raggiungendo la spianata dell’esecuzione. In lontananza il profilo della città di Madrid è avvolto in un cielo nerissimo, che sottolinea il dramma in atto.

Leggiamo l’opera

L’artista usa i contrasti di luce e colori per tratteggiare gli eventi: la scena è ambientata nella semioscurità, rischiarata solo dalla lanterna accesa per illuminare il luogo dell’esecuzione. Le uniformi dei soldati francesi sono grigie e marroni e i volti, coperti da pesanti colbacchi, non si distinguono: gli invasori sono completamente spersonalizzati e anonimi, privi di qualsiasi traccia di umanità.

I ribelli spagnoli sono invece in piena luce: circondato dai compagni, uno dei contadini, con una camicia bianca, spalanca le braccia in segno di resa con un’iconografia che ricorda quella della crocifissione.

Le vie dell'arte - volume B
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Dalla preistoria a oggi