IN VISITA A… La Cappella Sistina

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IN VISITA A... La Cappella Sistina

Dove siamo?

La Cappella Sistina è la più importante cappella nei Palazzi Vaticani, compresa nel percorso dei Musei Vaticani. Da sempre sede di importanti cerimonie ufficiali, ospita ancora oggi il conclave, l’assemblea di cardinali di tutto il mondo che elegge il papa.

Che cosa sappiamo?

La denominazione di “Cappella Sistina” deriva dal primo committente, papa Sisto IV della Rovere, che il 15 agosto 1483 la consacra dedicandola alla Maria Vergine assunta (cioè fatta salire in cielo). L’ambiente si presenta già allora rivestito di affreschi, compiuti nel 1481-1482: sulla parete in basso le Storie di Mosè a sinistra e le Storie di Cristo a destra, in alto tra le finestre la serie dei primi Pontefici, opere dipinte da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento toscano e umbro, fra cui Botticelli (vedi p. 244) e Perugino. Invece la volta è decorata con un cielo blu lapislazzuli punteggiato di stelle dorate.

Nel 1508 papa Giulio II chiama Michelangelo a Roma per ridipingere la volta, nel frattempo danneggiata. Il Buonarroti lavora per quattro anni, pressoché da solo, incurvato all’indietro su alte impalcature, giorno e notte senza sosta facendosi luce con le candele. La Volta detta Sistina, svelata il 18 ottobre del 1512 per la festa di Ognissanti, è un’opera pittorica straordinaria, modello imprescindibile per l’arte occidentale dei secoli seguenti.

Michelangelo torna sui ponteggi della cappella nel 1536 per volere di papa Paolo III Farnese, per rappresentare il Giudizio universale sulla parete di fondo dietro l’altare. Conclusa nel 1541, l’immensa opera riflette l’inquietudine religiosa del tempo, suscitando ammirazione e turbamento.

Che cosa vediamo?

All’interno della cappella gli affreschi, nonostante siano stati compiuti in fasi diverse, svolgono un tema unitario: la storia dell’umanità al cospetto di Dio, dalla creazione alla venuta di Cristo, per arrivare, attraverso l’azione della Chiesa (i Pontefici), al Giudizio finale. Tappe fondamentali ed estreme di questo percorso tematico sono gli affreschi di Michelangelo.


La Volta Sistina. L’immenso affresco della Volta Sistina si estende su una superficie di circa 800 metri quadrati con oltre trecento figure, inserite entro una finta architettura che dà l’impressione di sporgere.

I riquadri centrali presentano la vicenda umana dalla creazione fino a Noè, salvato dalle acque del Diluvio. Una delle scene più celebri è la Creazione di Adamo: Dio sostenuto da una folla di angeli si protende a sfiorare il dito di Adamo, il primo uomo, infondendogli la vita.

Tra una scena figurativa e l’altra, seduti su piedistalli della finta architettura, compaiono dei giovani nudi (gli Ignudi) dall’aria inquieta che tengono ghirlande di quercia (rovere), emblema araldico di Giulio II della Rovere, il committente.

Nei pennacchi ai quattro angoli sono rappresentati episodi miracolosi, in cui Dio ha salvato il popolo di Israele (le Salvazioni del popolo di Israele).

Ai lati fra le vele, illuminati dalla luce che entra dalle finestre, siedono su troni personaggi maestosi, i Veggenti, cioè coloro che prevedono la venuta di Cristo: appartengono al mondo biblico (i Profeti) e a quello pagano (le Sibille). Nelle vele e nelle lunette sulle pareti sottostanti, stanno invece in penombra gli Antenati di Cristo.

Il Giudizio universale. Punto d’arrivo della vicenda dell’umanità è il Giudizio finale, l’immensa scena affrescata sempre da Michelangelo sulla parete di fondo. Contro un cielo piatto, blu lapislazzuli, oltre quattrocento personaggi, possenti e perlopiù nudi, si muovono al suono delle trombe degli angeli senza ali, che al centro annunciano la fine dei tempi.

Fulcro dell’intera composizione, in alto, è Cristo, giovane ed eroico, senza barba, a cui si accosta la Madonna. La mano alzata di Gesù richiama dalle viscere della terra i giusti, guardati con benevolenza da Maria; lo sguardo di Cristo giudice si volge invece dalla parte opposta, in direzione dei dannati che respinge con la mano abbassata verso la barca di Caronte. Questi, con l’aiuto di demoni grotteschi, li carica sulla sua barca per accompagnarli al cospetto dell’orrido Minosse, supremo giudice degli Inferi. Si crea così un moto continuo dei risorti, che muovono verso l’alto a sinistra, e discendono a destra, con un senso generale di profonda inquietudine.

Alla fine della visita ho imparato che...

Gli affreschi nella Cappella Sistina rappresentano la storia dell’umanità. Michelangelo dipinge scene dai colori brillanti, popolate da figure umane eroiche e imponenti.

Le vie dell'arte - volume B
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Dalla preistoria a oggi