La scultura gotica

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La scultura gotica

A differenza della scultura francese, quella italiana ricomincia a raffigurare corpi pienamente tridimensionali

La scultura nelle cattedrali francesi

La scultura gotica si presenta con caratteristiche molto diverse a seconda del luogo in cui viene prodotta.

Al di là delle Alpi, in Francia, si usa la scultura soprattutto per decorare l’architettura: grandi statue simili a colonne si inseriscono nelle strutture delle cattedrali e diventano parti integranti dell’edificio, completandolo e arricchendolo (17).

Come i rilievi presenti nei portali, però, hanno senso solo se collocate nell’architettura: si tratta quindi di statue che sono una sorta di “accessorio” delle chiese cattedrali e che non “funzionano” al di fuori dell’edificio per cui sono concepite.

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In Italia, per esempio nella facciata del Duomo di Siena, le statue si dispongono molto più liberamente. Osserva la loro posizione rispetto alle nicchie: dove si trovano le sculture?

Nicola e Giovanni Pisano

In Italia invece, già alla fine del XII secolo e poi soprattutto nel XIII secolo, si assiste a un profondo cambiamento, che riguarda il modo di rappresentare la figura umana, sia nei rilievi, sia nella scultura tridimensionale. La vera rivoluzione avviene con alcuni scultori toscani, a partire dal 1250: Nicola Pisano, Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio. Nelle loro opere si nota una maggiore attenzione alla natura e alle emozioni e una nuova percezione dello spazio.

I primi due, Nicola e Giovanni Pisano sono padre e figlio: intorno alla metà del Duecento a Pisa esiste infatti una bottega di scultori molto affermata, diretta da Nicola che, anche se definito Pisano, non è originario di Pisa, ma proviene dall’Italia meridionale. Nicola conosce a fondo la tradizione classica: Pisa era stata un’importante città romana e nel Duecento era ancora ricca di opere e manufatti dell’antichità.

A differenza del padre, Giovanni nasce a Pisa, intorno alla metà del XIII secolo, ed è probabile che abbia viaggiato in Francia: le sue sculture presentano caratteri gotici così marcati e così vicini agli esempi francesi da far pensare che Giovanni conoscesse direttamente le opere prodotte Oltralpe. Padre e figlio lavorano, spesso insieme, in tutta la Toscana, da Pisa (vedi pp. 184-185), a Siena, a Pistoia, sia come scultori che come architetti.

Alla morte di Nicola, Giovanni lo sostituisce come capomastro, cioè direttore dei lavori, del Duomo di Siena (vedi p. 181), dove è responsabile della decorazione scultorea della fascia inferiore: una selva di statue ispirate alla decorazione delle cattedrali francesi, ma più libere di muoversi nello spazio. Le statue originali, sostituite da copie per proteggerle dalle intemperie, si trovano oggi all’interno del Museo dell’Opera del Duomo: i profeti dell’Antico Testamento e le sibille (18), le profetesse del mondo pagano, sembrano ancora dialogare tra loro e quasi muoversi con guizzi eleganti, molto diverse dalle rigide statue-colonne francesi.

Arnolfo di Cambio

Sempre toscano, e sempre allievo di Nicola Pisano, è anche Arnolfo di Cambio: di lui sappiamo che trascorre un periodo a Roma, dove ha modo di conoscere l’arte classica; tornato in Toscana, lavora a Firenze, alla costruzione e decorazione della nuova Cattedrale dedicata a Santa Maria del Fiore e a quella del palazzo comunale (vedi p. 175).

Per la facciata della cattedrale scolpisce una Madonna con il Bambino (19) maestosa e classica, con il vestito ad ampie pieghe: a differenza di quanto succede nelle cattedrali gotiche d’Oltralpe, si tratta di una solida figura a tutto tondo, non più soltanto un accessorio dell’architettura.

  ricorda
La scultura gotica
  • In Francia è parte integrante dell’                                                           
  • In Italia mostra maggiore naturalezza e libertà di                                                            
  • I più importanti scultori italiani sono Nicola e Giovanni                                                           e Arnolfo di Cambio, attivi in Toscana

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi