La pittura

romanico

La pittura

Figure a tinte vivaci, dai volti e dai gesti marcati, decorano le chiese

Quando oggi entriamo in una chiesa romanica, spesso siamo colpiti dalla semplicità delle architetture: le pareti sono in genere di nuda pietra, e le poche decorazioni presenti sono i capitelli scolpiti. In realtà, se potessimo tornare indietro nel tempo, vedremmo un caleidoscopio di colori: molte pareti infatti erano decorate da pitture murali, e spesso si dipingevano anche i rilievi in pietra, come sappiamo dai minuscoli frammenti di colore che ancora si conservano.

Molte di queste decorazioni sono purtroppo andate perse nell’Ottocento, cancellate da restauri aggressivi, condotti con l’intento – sbagliato – di evidenziare la purezza delle architetture e delle forme scolpite.

Una benedizione eloquente

Uno dei maggiori cicli di pittura romanica è costituito dagli affreschi della Chiesa di San Michele Arcangelo a Sant’Angelo in Formis, nei pressi di Capua, realizzati tra il 1072 e il 1078. La decorazione ricopre la parte superiore delle pareti della navata centrale, la controfacciata, le absidi e l’arco trionfale (l’arco che divide il presbiterio dalla navata), e ha come soggetti le Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Nell’abside più grande, in alto, Cristo benedicente siede solennemente su un trono intarsiato e decorato di pietre e gemme, tra i simboli dei quattro evangelisti (18). I personaggi sono caratterizzati da gesti ed espressioni molto marcate, che rendono facile per l’osservatore riconoscerli e capire che cosa stanno facendo.

Le croci dipinte

Gli artisti di questo periodo realizzano anche pitture su tavola per gli altari delle chiese. Una delle tipologie più frequenti, soprattutto in Italia centrale, sono le croci dipinte, come il grande Crocifisso (19) conservato agli Uffizi. Questa croce, di cui non conosciamo l’autore, raffigura Cristo vivo e trionfante (chiamato in latino Christus Triumphans) con gli occhi spalancati, a suggerire un’idea ben precisa: la vittoria di Cristo sulla morte e il trionfo della Chiesa. Il corpo è rigidamente frontale e il volto, sereno, ha lo sguardo fisso, simile a quello di un’icona bizantina. Ai lati della croce, piccole scene raccontano le vicende della Passione di Gesù con uno stile chiaro e vivace e figure dai volti grandi e marcati.

  ricorda
La pittura
  • Le chiese romaniche sono spesso decorate da grandi cicli di                                                       
  • Le pitture sono vivaci, con personaggi dai gesti chiari e marcati
  • Le croci dipinte su                                                           rappresentano Cristo trionfante sulla morte

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi